Virgilio Guidi e Luigi Vettori a Pordenone

Due mostre da non perdere

Le due mostre Virgilio Guidi. Il destino della figura e Luigi Vettori. Un’eredità spezzata si ritrovano a condividere gli spazi espositivi della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Pordenone, luogo emblematico e quanto mai adatto considerato che entrambi sono collegati, sia pure modo diverso, con l’opera di Armando Pizzinato.

Una scelta selezione di opere pittoriche e scultoree accomuna questi tre artisti attivi in maniera prevalente nella prima metà del secolo scorso. Gli organizzatori mettono in evidenza il comune denominatore costituito dalla collocazione fisica degli oggetti, immersi nello spazio creato solo dalla luce, oggetti che lasciano il posto ai veri protagonisti cioè la luminosità degli spazi, le tre dimensioni rese attraverso la luce. Il titolo allude in modo volutamente critico, anche se sottinteso, all’astrattismo, movimento artistico che appiattisce figura e forma per annullarle nella luce.

Una tesi solo in parte condivisibile considerato che l’artista veneziano, indifferente alle rivoluzionarie intuizioni dei post impressionisti e non si riconosce neppure nelle novità dirompenti dell’espressionismo tappa fondamentale verso il completo annullamento della figura e di ogni realismo figurativo e persegue come Vettori il suo personale cammino verso la tradizionale categoria del figurativo. Può a prima vista apparire come la scelta conformista di chi non vuole rischiare e preferisce assecondare i gusti della borghesia, la classe sociale allora emergente, in cerca di una propria nobilitazione.

All’ingresso dell’esposizione un quadro di Guidi, di grandi dimensioni, riproduce nei toni del verde e del blu e dell’ocra la sua personale rivisitazione delle picassiane Demoiselles d’ Avignon. Si ritrova poi un tema caro all’artista La visitazione di Maria Vergine a Santa Elisabetta più volte da lui riproposta in pitture o acquarelli. Originale in questa opera l’intercambiabilità delle due figure non riuscendosi a capire quale rappresenti Maria e quale Elisabetta. In numerose altre opere compaiono i suoi famosi grandi occhi dilatati a dismisura costituenti una sua personale cifra pittorica capace di farlo riconoscere all’istante. Con l’avanzare dell’età passando da astrazione ad astrazione di questi visi triangolari non restano che questi grandi occhi dai colori mutevoli.

In certi quadri le linee mosse come calanchi d’argilla scavati dall’acqua riescono a trasmettere un senso di pace e gioia
Allievo di Saetti e di Guidi, Vittorio Vettori, altro artista in mostra, fu uno dei tanti promettenti artisti dalla vita spezzata a soli 28 anni. Il suo percorso artistico viene ricostruito attraverso 60 dipinti trentacinque disegni, incisioni, foto e documenti. I suoi temi spaziano dal paesaggio ai nudi ai ritratti e qualunque ne sia il soggetto usa con parsimonia i colori della tavolozza lasciando che sia una pittura tonale a dare luce ai suoi quadri.

Ingresso: intero Euro 3,00 – ridotto Euro 1,00
Il biglietto comprende anche l’ingresso alla mostra Luigi Vettori. «Un’eredità spezzata»

Orario di apertura:
martedì > sabato 15.30 > 19.30
domenica 10.00 > 13.00 – 15.30 > 19.30
chiuso: i lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio
PERCORSI ASSISTITI:
senza prenotazione tutti i sabati alle ore 17.00;
con prenotazione per gruppi minimo 10, massimo 25 persone
Organizzatore: Comune di Pordenone
Contatto telefonico: 0434-392935 – 0434-392941
Contatto email: info@artemodernapordenone.it