Dopo Torino è approdata a Trento la mostra dedicata alla figura e all’opera di Vittore Grubicy de Dragon.
L’esposizione si colloca all’interno delle manifestazioni programmate in collaborazione con la GAM di Torino, le Civiche Raccolte d’Arte di Milano e il Mart di Trento, già inaugurate con la rassegna dedicata, un anno fa, a Medardo Rosso.
L’emblematica e complessa figura di Vittore Grubicy, quale critico e intraprendente mercante d’arte, abile sostenitore a livello internazionale della scuola divisionista e, in particolare, dell’opera di Giovanni Segantini, nonché egli stesso valido artista, è stata ulteriormente analizzata alla luce della ricca documentazione archivistica acquisita nel 1998 dal Mart direttamente dagli eredi del pittore livornese Benvenuto Benvenuti, all’epoca suo esecutore testamentario.
All’inizio della sua attività, Grubicy prestò attenzione nei confronti della scapigliatura lombarda collezionando numerose opere di Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni. In seguito si avvicinò ad Angelo Morbelli, Emilio Longoni, Giovanni Previati e, soprattutto, Giovanni Segantini, con il quale, come si evidenzia dai numerosi scambi epistolari, strinse un forte legame di amicizia, già in parte compromessa a causa del suo allontanamento dalla gestione della galleria ceduta completamente per vie legali, nel 1891, al fratello Alberto, e definitivamente recisa dalla prematura scomparsa del celebre pittore di Arco avvenuta a Schafberg, nell’Engadina, nel 1899.
Come si può chiaramente delineare dall’attuale esposizione i rapporti internazionali tessuti da Vittore Grubicy furono intensissimi e rivolti, sin dall’inizio, a innescare proficui scambi e confronti con altri avanzati ambiti di ricerca, come nel caso dei rapporti stabiliti con l’ancora poco conosciuta scuola olandese dell’Aja, con il gruppo belga Les XX e con i neoimpressionisti francesi.
In tal senso, senza dubbio, viene confermata la sua intuitiva comprensione di fenomeni che gradatamente contribuiranno ad aggiornare l’ambiente artistico italiano, consentendo, grazie al suo mirato apporto critico, di preparare il terreno alla stessa sperimentazione divisionista, palestra d’obbligo alla formazione e alla crescita dei più giovani artisti che poi aderirono al futurismo.
Se, pertanto, Vittore Grubicy era stato un abile mercante a diretto contatto con i noti Goupil per i quali lavorarono diversi esponenti della famiglia van Gogh tra cui lo stesso celebre Vincent, già sul finire del XIX secolo si dedicherà prevalentemente all’attività pittorica, prima in Olanda sotto la guida di Anton Mauve e Jozef Israëls, quindi nella sua Lombardia dove non disdegnò di dedicarsi alla semplice rappresentazione di suggestivi paesaggi lacustri o collinari immersi in una soffusa e diradante nebbiolina tipica di queste terre.
Da segnalare anche il ricco e documentato catalogo edito da Skira: in particolar modo risultano molto puntuali e inediti i contributi della curatrice, Anni-Paule Quinsac, che ricostruisce la figura di Vittore Grubicy nelle poliedriche sfaccettature della sua complessa personalità e alla luce dei rapporti con l’ambiente artistico e culturale dell’epoca.
Vittore Grubicy e l’Europa. Alle radici del divisionismo
Mart Trento – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto
Palazzo delle Albere
Via R. da Sanseverino, 45
38100 Trento
28 ottobre 2005 – 15 gennaio 2006
call center 800 – 397760 (numero verde)
[www.mart.trento.it-> http://www.mart.trento.it]
Orari: Tutti i giorni 10.00 – 18.00, Lunedì chiuso
Ingresso: Intero 5 Euro, Ridotto 3 Euro, Ridotto scolaresche 1€ a studente
Comunicazione: Mart
Responsabile Flavia Fossa Margutti
Ufficio stampa:Luca Melchionna, 0464.454127,cell 320 4303487 – Sonia Parise: 0464.454124,fax 0464.430827,
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Skirà: Lucia Crespi – Mara Vitali Comunicazione, tel 02/73950962; e-mail:arte@mavico.it