Jenna vive in un paese della provincia americana dove lavora come cameriera al Joe’s Dine; il suo forte sono le torte, che inventa continuamente e “visualizza” nei momenti più improbabili della giornata, avvolgendo lo spettatore con colate di cioccolato, crema pasticciera e caramello.
La creatività culinaria è il “giardino segreto” in cui si rifugia Jenna, moglie stanca di Earl, uomo violento e terra terra, che sta meditando di lasciare non appena avrà messo da parte il necessario per vivere da sola. Ogni nuova creazione porta il nome del suo stato d’animo del momento, da “Colpo basso” a “Se lo scopre Earl mi ammazza” a “Non voglio il bambino di Earl”, quiche con brie e prosciutto affumicato che compone nervosamente quando si scopre incinta del marito, fatto inaspettato che la allontana ancora di più dal suo sogno di libertà.
Jenna come una moderna Cenerentola: nel suo microcosmo non mancherà neanche l’arrivo del principe azzurro nella persona del ginecologo Pomatter, medico affascinante ed imbranato che la aiuterà ad affrancarsi da una vita squallida dominata dalla paura del marito-orco, e ad accettare la creatura in arrivo.
Siamo di fronte ad un film indipendente premiato al Sundance Film Festival, che colpisce per l’originalità di una storia di quotidianità e malinconia in un contesto tutt’altro che ordinario.
A cominciare dalla sceneggiatura, stesa dalla stessa regista Adrienne Shelley: potremmo definirla scoppiettante, fatta di dialoghi mai scontati tra personaggi stravaganti che esulano felicemente dal banale e dallo stereotipo.
Ne è un esempio il burbero vecchietto avventore del locale, che scambia battute piene di humour con Jenna sulle miserie passate e presenti delle loro esistenze; o la figura delle altre cameriere del Joe’s Diner (di cui una interpretata da Adrienne Shelley), che ricordano icone-pop anni ’60 con il loro look cotonato e le voci squillanti.
Un film senz’altro dal budget minimale, che sorprende piacevolmente per cavalcare in modo insolito la nuova ossessione americana, ovvero l’arte culinaria, che solo nel 2007 ha ispirato opere come Sapori e Dissapori e Ratatouille. In realtà i coloratissimi dolci di Jenna nascondono un retrogusto amaro perché la sua vita non le piace e i suoi occhi sono tristi; siamo lontani dalla patinata performance di Catherine Zeta-Jones che sta in cucina come in un salotto: questa Jenna-Keri Russell è molto credibile come Desperate Waitress, donna inquieta dagli sbalzi di umore, con picchi di esaltazione quando inventa un nuovo dolce.
La regista non si disperde nell’inquadrare la situazione in un contesto spazio-temporale credibile, ma disorienta lo spettatore ambientando la storia in un paese-tipo americano, in un ristorante che potrebbe essere qualunque ristorante, e in un’epoca che a tratti somiglia ai colorati anni ’60, a tratti alla problematica America di Bush.
Il risultato è una vicenda reale in una cornice surreale, che pare rappresentare i sogni e bisogni di evasione della protagonista.
Titolo originale: Waitress
Nazione: U.S.A.Anno: 2007
Genere: Commedia, Romantico
Durata: 107′
Regia: Adrienne Shelly
Sito ufficiale: www.foxsearchlight.com/waitress
Cast: Keri Russell, Nathan Fillion, Christy Taylor, Cheryl Hines, Adrienne Shelly, Jeremy Sisto, Andy Griffith, Eddie Jemison, Lew Temple
Produzione: Night and Day Pictures
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 12 Ottobre 2007 (cinema)