Nella città industriale di Pancevo una tossina biochimica infetta la città. Gli effetti del materiale tossico consistono nel rivitalizzare le cellule morte del uomo, riportando in vita i defunti.
La prima missione dell’agente Mina Millius, coadiuvata dall’esperto Mortimer Reyes, si rivela così più difficile del previsto quando la città diventa pericolosamente infestata di zombie.
L’agente Mina Millius è molto preoccupata in vista del suo primo compito da agente dell’Interpol.
Mina deve traferire un detenuto fino a Belgrado ed assicurarsi che giunga in aereo fino a Londra.
Per aiutare la giovane donna nella missione, l’Interpol le ha affiancato due esperti elementi, Mortimer Reyes e il fidato Dragan.
Reyes e Mina si mettono così in viaggio verso Belgrado, del tutto ignari di cosa sia accaduto nella città di Pancevo, tappa obbligata del loro percorso.
Durante uno scontro armato, un proiettile provoca un foro in una cisterna dal contenuto altamente tossico; il materiale si disperde con rapidità nell’aria e provoca la rivitalizzazione delle cellule morte dell’uomo. In breve tempo la piccola cittadina pullula di zombie alla ricerca di forme di vita da trasformare in loro simili.
La costruzione narrativa del film gravita attorno ai personaggi di Mina, Reyes e il detenuto.
Il pericoloso criminale sembra sapere con precisione il motivo dell’incomprensibile venuta dei morti viventi ed instaura un rapporto molto particolare con l’agente Mila. Quest’ultima è tormentata dall’idea di fallire la missione e ripone molta fiducia in Reyes, agente esperto ma condizionato da un passato dolente.
Il film appare in generale di bassa qualità: le riprese sembrano essere state fatte con superficialità e gli attori non si esprimono al meglio nella recitazione in lingua inglese. La più grave pecca dell’opera dei registi serbi è però l’incapacità di conferire suspense agli avvenimenti: gli attacchi degli zombie non terrorizzano affatto e sembrano essere addirittura un evento ordinario.
Quando la macchina da presa si focalizza sugli zombie, le immagini sono contraddistinte da un irrequieto tremolio che conferisce un minimo di disagio e paranormalità alle sequenze, senza però esaltare il lato orripilante del soggetto.
In debito con le pellicole di genere riguardante le storie di zombie, Zone of the dead ha evidenti limiti strutturali che soffocano anche l’interessante caratterizzazione dei personaggi principali.
ZONE OF THE DEAD
Regia: Milan Konjevic, Milan Todorovic
con Ken Foree, Kristina Klebe, Emilio Roso
Nazione: Serbia
Anno: 2009
Durata: 96′