Zootropolis, il nuovo geniale film d’animazione della Disney, diretto da Byron Howard (Rapunzel) e da Rich Moore (Ralph Spaccatutto) arriverà da noi in sala il 25 febbraio.
Nel frattempo siamo stati tra i pochi privilegiati a poter vedere in anteprima alcune immagini tratte da Zootropolis e abbiamo chiacchierato con il produttore Clark Spencer, già canditato all’Oscar per Ralph Spaccatutto, che lavora in Disney da venticinque anni.
Zootropolis è una grande metropoli abitata da animali antropomorfi – come nel film d’animazione Robin Hood per intenderci – e composta da quartieri differenti, … anche da climi differenti: c’è Sahara Square e c’è Tundratown, adatta per mammiferi di ogni tipo, dall’elefante e dalla giraffa al coniglio e al topolino.
_ Vi state chiedendo che fine hanno fatto pesci e rettili? Anche noi! Infatti lo abbiamo domandato a Spencer: “Abbiamo osservato il mondo animale da molto vicino. Siamo andati in Africa, in Kenya, nella Savana per studiare il movimento degli animali. Abbiamo condotto ricerche microscopiche, misurando con il centimetro le macchie e la lunghezza del pelo di cinquanta specie di animali. E quando abbiamo iniziato a pensare al film, ci siamo chiesti di quali animali avessimo bisogno.
_ E’ stata la storia che a poco a poco ci ha rivelato, o meglio, ha dettato quali sarebbero stati gli animali protagonisti. Così sono rimasti due gruppi di mammiferi: predatori e prede. Certo che ci sono i rettili, gli uccelli e i pesci, ma vivono ai lati del mondo di Zootropolis”.
Quando abbiamo chiesto “come fanno predatori e prede a vivere insieme, a prescindere dalla razza a cui appartengono?”, … beh, Clark Spencer è stato molto convincente nella sua risposta “Abbiamo pensato a un mondo senza umani. Quindi moderno e civilizzato. Zootropolis è come un’utopia!”
Dalle immagini che abbiamo visto, Zootropolis ci è sembrato un film adatto a ogni età, una storia originale dotata di energico umorismo e di profondità emotiva.
I protagonisti sono Judy Hopps, una simpatica e orgogliosa coniglietta, che diventa poliziotto, una grande novità in un mondo dove questa carica è rivestita da animali di grossa taglia, come ad esempio i rinoceronti; e Nick Wilde, una volpe, antagonista leggendario dei conigli. I due, loro malgrado, dovranno risolvere insieme un fitto mistero dove brilleranno anche degli esilaranti e perfidi villains.
“I registi volevano fare un film con protagonisti gli animali, come Robin Hood – ci ha raccontato Spencer – omaggiando i film della Disney. Ma John Lasseter voleva fare qualcosa di diverso, voleva realizzare un film mai fatto finora, qualcosa di moderno. E infatti solo grazie alla tecnologia siamo riusciti a creare un film d’animazione di questo tipo. Dieci o quindici anni fa non ce l’avremmo fatta. Diciamo che è il film perfetto nel momento giusto. Come per ogni film Disney sono stati creati software apposta per animare i nostri protagonisti e li abbiamo applicati a cinquanta campioni di pelo di animale che abbiamo studiato, così da rendere perfettamente il colore, la luce e il movimento nella giusta misura”.
E con la macchina da presa come avete fatto? Cioè, sono animali di altezze diverse…
_ “Tutti gli animali sono in scala. Abbiamo creato non pochi problemi al direttore della fotografia, che doveva impostare la macchina da presa nella posizione giusta. E non poteva certo inquadrare prima sù e poi giù per rendere l’immagine giusta. Allora, come sempre, è stata la creatività a venirci incontro. Per lasciare la macchina da presa nella stessa posizione, ad esempio abbiamo escogitato un sistema di trasporti per far apparire i diversi animali in ordine alle loro esigenze!”
Avremmo mai potuto lasciarci scappare l’occasione di chiedere qual è la catena alimentare all’interno di Zootropolis? Cosa mangeranno mai questi animali?
_ “Anche in questo caso abbiamo fatto molte ricerche. Ci siamo rivolti a degli esperti per capire quali fossero gli elementi nutrizionali di base. Sono le proteine, che si ricavano da insetti e pesci”.
“Devo aggiungere un’ultima cosa – annuncia Spencer alla fine dell’incontro – ci siamo divertiti a utilizzare tutti gli stereotipi delle diverse specie animali, ma alcuni, a un certo punto, vi stupiranno!”