Ad aggiudicarsi il 57° Premio Riccione per il Teatro (5000 euro) è Tolja Djokovic con Lucia camminava sola. Classe 1988, laureata in filologia e letteratura italiana, Djokovic con il suo Lucia camminava sola ripercorre l’ultimo anno di vita della protagonista e le trasformazioni fisiche della gravidanza. Una ricostruzione minuziosa del corpo anatomico che diventa metafora dell’ossessione dello sguardo, dell’indagine intorno a un mistero che richiede occhi aperti e nervi saldi. La cinquina dei finalisti del 57° Premio Riccione comprendeva anche: Jacopo Giacomoni con È solo un lungo tramonto cui è andata la menzione speciale “Franco Quadri” (1000 euro), riservata al testo che meglio coniuga scrittura teatrale e ricerca letteraria; Nalini Vidoolah Mootoosamy con Lost & found; Armando Pirozzi con Opus; Fabio Pisano con Il numero esatto; tutti chiamati, insieme al vincitore, a presentare un progetto di produzione per l’allestimento scenico del testo presentato in concorso. Il progetto migliore si aggiudicherà un premio di produzione da 15.000 euro, assegnato per favorire la produzione di spettacoli teatrali. Il prestigioso riconoscimento dedicato agli autori under 30, 15° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” (3000 euro), va, invece, a Benedetta Pigoni con 30 milligrammi di Ulipristal. L’autrice, nata nel
2000 a Reggio Emilia, studentessa di lingua e cultura giapponese, ha presentato un lavoro che ricostruisce, per tasselli e frammenti di chat e applicazioni del suo telefonino, un evento che ci riporta a una violenza. Nella cinquina finalista del Tondelli, insieme alla vincitrice: Giulia Di Sacco con De-sidera; Riccardo Favaro con Far Far West West; Niccolò Fettarappa con Orgasmo; Eliana Rotella con Lexicon; anche loro chiamati all’assegnazione di un premio di produzione (10.000 euro). La giuria è composta da Lucia Calamaro (presidente), Concita De Gregorio, Lino Guanciale, Graziano Graziani, Claudio Longhi e Walter Zambaldi. A ricevere il Premio speciale per l’innovazione drammaturgica 2023 è, infine, il performer 36enne Marco D’Agostin. Il Premio speciale gli è attribuito per il rigore con cui ha affrontato ”la dialettica tra drammaturgia e gesto, mostrando una notevole sensibilità per la dimensione testuale”.