A Verona debutta Racconto d’inverno, fiaba per voci e figure

Martedì 19 luglio alle 21.00 debutta a Verona in prima assoluta, sulla Terrazza di Giulietta a ridosso del balcone nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese 2022, Racconto d’inverno, fiaba per voci e figure da The Winter’s Tale di William Shakespeare. Di Piermario Vescovo l’adattamento e la regia e di Antonella Zaggia le figure e la costruzione. In scena Manuela Muffatto, Marika Tesser e la stessa Zaggia. I costumi sono di Caterina Volpato, le luci di Nicola Fasoli, la produzione è di Fondazione AtlantideTeatro Stabile di Verona, Dopo la “prima” di martedì, repliche dal 20 al 26 luglio sempre alle ore 21.00.
«Racconto d’inverno – dice Piermario Vescovo – fa seguito al nostro Titus e continua un progetto dedicato a Shakespeare che intende unire “teatro di persona” e “teatro di figura”. Racconto d’inverno presenta il respiro di un teatro “da camera”. Tre attrici, narratrici e manovratrici di burattini, con un cerchio di spettatori raccolto intorno ad esse, danno vita a questa “fiaba con figure”. La prima tentazione di mettere in scena questo testo è venuta dalla sua composita varietà, dalla sua inverosimile mescolanza, quasi da repertorio burattinesco. Ma più forte e decisiva è sembrata l’irriconducibilità a qualsiasi psicologismo dei personaggi e dei loro improvvisi mutamenti. Li domina, come un burattinaio, il Tempo che opprime e redime: fools of time appunto, zimbelli del suo gioco, secondo la memorabile definizione di Northrop Frye.>> Shakespeare ha scritto nello stesso periodo Il racconto d’inverno e La tempesta, le sue due creazioni ultime e finali, con una scelta opposta e profondamente coerente, sedici anni contro un giorno, di cui si richiamano via via le ore e si contano i minuti; la scansione dell’orologio meccanico contro il brusco capovolgimento della clessidra<< Ed è sempre Shakespeare infatti a far intervenire , direttamente, in scena, in funzione di Coro, il Tempo – prosegue Vescovo – lo fa per giustificare il salto nella rappresentazione di ben sedici anni, chiedendo agli spettatori di immaginare di avere nel frattempo dormito, rivendicando la libertà del drammaturgo di narrare e mettere in scena allucinazioni e fantasmi, tra il passato e ciò che non è ancora, per mostrare un “luccichio del presente” allo spettatore e sottolineare il “divenire opaco” di ciò che immediatamente svanisce quando lo si rappresenta e racconta. Il testo, abbondantemente tagliato, conserva la struttura e, fedelmente tradotto, alterna la prosa al verso come nell’originale >>.
Nell’ambito di Cantieri shakespeariani, mercoledì 20 luglio alle 18.00 nel Piccolo Teatro di Giulietta del Nuovo, Piermario Vescovo e le tre interpreti di Racconto d’inverno incontreranno il pubblico. L’ingresso è libero.

Il regista Piermario Vescovo

 

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