Nella città giuliana, al Politeama Rossetti, dopo nove giorni di proiezioni è calato il sipario sulla la 35esima edizione del Trieste Film Festival. Numerosi i riconoscimenti assegnati. Il Premio Trieste per il miglior lungometraggio è andato a Stepne della regista esordiente ucraina Maryna Vroda, che si misura con la malinconica rappresentazione della vita di un paese che scompare.
Il Premio Alpe Adria Cinema per il miglior documentario è stato assegnato a 1489 dell’armeno ShoghakatVardanyan, sulla vita di una famiglia sconvolta dalla guerra nel Nagorno Karabakh.
Il Premio per il miglior cortometraggio, è andato a Land of mountains di Olga Kosanović, che narra alcuni giorni nella vita di un padre serbo immigrato in Austria e della sua bambina e, indirettamente, quindi delle difficoltà che incontra una famiglia emigrata in un altro paese.
I premi del pubblico sono andati invece a Without Air di Katalin Moldovai per la categoria lungometraggi, a Cent’anni di Maja Doroteja Prelog per i documentari, e al cortometraggio A piece of liberty di Antigoni Kapaka.
Il premio Corso Salani, infine, è andato a ‘LALA’ di Ludovica Fales//
E sebbene il Festival si concluda a Trieste, il suo viaggio continua. Svelati infatti i primi titoli che comporranno la vetrina del Trieste Film Festival in Tour 2024, un’iniziativa ideata dal Trieste Film Festival in collaborazione con Lo Scrittoio, che proporrà anche quest’anno nelle sale italiane una selezione di film presentati a Trieste. I film in tour saranno quindi Hotel Pula di Andrej Korovljev, Cherry Juice di Mersiha Husagic, Arthur & Diana di Sara Summa.