Al Teatro Antico di Veleia (Pc) l’Eneide di César Brie

Dopo Fausto Russo Alesi e Marco Baliani, il Festival di Teatro Antico di Veleia, affidato alla direzione artistica di Paola Pedrazzini, prosegue a luglio con un focus sul celebre attore, regista e drammaturgo argentino César Brie, protagonista il 19, 20 e 21 luglio (ore 21.15 e ore 23.15) con la prima nazionale del suo nuovo spettacolo, Il lago dell’Oblio. L’allestimento è prodotto dallo stesso Festival di Teatro Antico e ispirato al sesto canto dell’Eneide, quello della discesa agli Inferi, seconda tappa del dittico sull’epica latina iniziato lo scorso anno con Anchise, anch’esso presentato in prima nazionale a Veleia nel 2023 e riproposto quest’anno agli spettatori il 14 luglio(ore 21.15 e ore 23.15), a riprendere le fila della narrazione.

César Brie nel corso della sua lunga carriera ha esplorato a fondo i grandi testi dell’epica classica: nel 2000 ha affrontato l’Iliade, quasi dieci anni dopo l’Odissea, realizzando con il Teatro de Los Andes due spettacoli che sono stati in tournée in Europa, Stati Uniti, Canada e America Latina e che sono entrati nella storia del teatro contemporaneo. A distanza di anni, invitato dalla direzione artistica del Festival, Brie prosegue a Veleia l’esplorazione della classicità, rivolgendosi al grande testo del mondo latino, l’Eneide: se Anchise era dedicato all’affascinante e poco indagata figura mitica di Anchise – il mortale che si unì alla dea Afrodite ma anche il vecchio che partì da Troia in fiamme portato in braccio dal figlio Enea – Il Lago dell’Oblio porta su un altro livello la riflessione sulla condizione di migrante, unendola a quella sulla memoria. 

Allestito nella cisterna-anfiteatro dell’area archeologica di Veleia, Il Lago dell’Oblio prevede una stretta vicinanza del pubblico alla scena, in modo da poter idealmente accompagnare da vicino Enea nella sua discesa agli Inferi.  

«Enea scende nell’Ade per incontrare il padre morto, Anchise. L’Ade di Virgilio è diverso dall’Ade Omerico. Nell’Ade di Virgilio c’è un inferno, che Enea non vedrà ma del quale sentirà le grida dei condannati. I condannati sono i morti che scontano per sempre le loro crudeltà. E c’è un luogo in quell’Ade, a metà tra il paradiso e il purgatorio dove le anime pie lavano le proprie memorie per tornare a nascere. È il lago dell’Oblio: un luogo dove si dimentica, dove ci si purifica, dove si diventa un soffio pronto ad abitare un nuovo corpo. Si perde la memoria per poter rinascere. Si torna a nascere per ripetere ancora la propria vicenda? Si rinasce quando tutto si è dimenticato? Perché un’anima vorrebbe rinascere?». (César Brie, note di regia). 

Info e biglietti: www.veleiateatro.com