Al Teatro Cristallo di Bolzano “Anatomia di un’artista”

Domenica 9 luglio 2023 alle ore 17.30 presso il Teatro Cristallo di Bolzano verrà presentato, in forma di prova aperta, il nuovo progetto di drammaturgia contemporanea internazionale “Anatomia di un artista” diretto dal regista internazionale Alessio Nardin.

Nardin, reduce dal successo della sua ultima video-installazione mappata visitabile presso gli edifici militari storici di Cavallino – Treporti, è l’ideatore di questo nuovo progetto internazionale che vede coinvolti due grandi drammaturghi e quattro attori bolzanini.

Il progetto ha trovato la sua prima tappa in residenza artistica presso il Teatro Cristallo di Bolzano , affidato alla direzione di Gaia Carroli, dal 19 giugno al 9 luglio 2023. La residenza è stata realizzata nell’ambito di PASSO NORD, centro regionale residenze artistiche Trentino – Alto Adige/Südtirol sostenuto da MiBAC – Direzione Generale Spettacolo, Provincia Autonoma di Trento e Provincia Autonoma di Bolzano.

Il progetto è prodotto da Accademia Eleonora Duse – Centro Sperimentale di Cinema ed Arti Performative, da ControTempo Teatro di Bolzano e con il sostegno del Teatro Cristallo.

Si tratta di un progetto multidisciplinare che coinvolge diversi ambiti artistici: teatro, arti visive, visual effects, e che interroga la comunità sul ruolo dell’artista e dell’arte in questa fase di bulimia comunicativa. <<In qualche modo il nostro è un lavoro ludico: è come un quadro rinascimentale fiammingo di Jan van Eyck – commenta Nardin stesso – è un impercettibile gioco di riflessi di una immagine su specchi. Come un iper-realismo che conduce al surrealismo di una meta-arte. Su questo ho voluto focalizzarmi: sull’arte che vive dentro un’altra arte. Su quale sia il ruolo dell’artista nella società odierna. In tal senso ho voluto che fossero al mio fianco due drammaturghi di fama internazionale come Guillelmo Heras e Rafael Spreghelburd che con grande piacere hanno aderito e hanno dato (in esclusiva) dei brevi testi da loro scritti sull’arte o su artisti molto noti. La messa in scena di tali drammaturgie l’ho voluta fare con un gruppo di giovani artisti poliedrici che hanno intrapreso un lungo processo insieme a me: anche questo è inusuale ed anche questo è parte dello spettacolo. Cosa succede all’artista quando il pubblico non è presente? Il pubblico potrà assistere al processo creativo reale. Su questo processo, con le sue reali crisi, difficoltà, scoperte e gioie, abbiamo realizzato un mediometraggio che diventerà parte integrante della video installazione che comporrà lo spettacolo. Ci si interroga sul ruolo dell’arte e dell’attore nel presente affrontando alcuni temi fondamentali dell’esistenza contemporanea.>>