A differenza di una buona parte del repertorio rossiniano, che ha dovuto attendere la riscoperta degli ultimi decenni della produzione del compositore pesarese per essere adeguatamente valorizzato, la “Cenerentola” di Rossini, andata inscena al Teatro Verdi di Padova nell’ultimo scorcio del 2018, nell’arco degli oltre due secoli trascorsi dal suo debutto ha goduto ininterrottamente del favore del pubblico.
Ed è puntualmente accaduto anche a Padova, il 29 dicembre scorso, per la prima dell’ultimo allestimento della Stagione Lirica di Padova, una “Cenerentola” coprodotta dal Comune di Padova e da quello di Bassano del Grappa con Operafestival salutata da otto minuti di applausi. La regia e le scene di Paolo Giani ne fanno una storia per bambini, tutti gli elementi di scena (sedie, carrozza ecc.) sono in macroscala in modo che i vari interpreti incontrino nel rapportarsi a loro le stesse difficoltà che incontrerebbero i più piccoli: Jacopo Ferretti, autore del libretto, trae spunto da “Cedrillon”di Perrault. La protagonista, peraltro, non è vittima dei maltrattamenti della arcinota matrigna; a vessarla ci pensa un patrigno, Don Magnifico, padre delle sorellastre Tisbe e Clorinda, mentre a darle conforto non troviamo una fata ma il filosofo Alidoro.
La direzione dell’ Orchestra di Padova e del Veneto, come pure del Coro Lirico Veneto, è stata affidata a Antonello Allemandi, concertatore esperto con una lunga carriera interazionale nei più importanti teatri del mondo.
Al Teatro Verdi si è assistito ad un allestimento piacevole, in cui i cantanti hanno tutti dato buona prova di sé, a cominciare da Annalisa Stroppa nei panni di Cenerentola: bene anche il Don Magnifico interpretato dal basso-baritono siciliano Marco Filippo Romano. Completano un cast decisamente a suo agio il soprano Irina Ioana Baiant (Clorinda), Gabriele Sagona (Alidoro) e Alice Marin nel ruolo di Tisbe. La scelta di Cenerentola è, infine, un omaggio alla memoria di Lucia Valentini Terrani, grande voce rossiniana, ricordata come una delle migliori interpreti di un’edizione di quest’opera, diretta dal maestro Alberto Zedda.