Alla Fenice Carmen si tinge di rosso

Riprendono le recite dell’opera di Bizet per la regia Bieito e la direzione di Myung-Whun Chung

Ben lontana dai richiami della Grecia classica del Venusberg in Tannhäuser, la Carmen di Calixto Bieito si tinge di rosso, di una sensualità che non attende a mostrarsi alla luce della provocazione come espressione di un gioco selvaggio, indispensabile a forzare i vincoli di ogni dignità per potersi abbeverare degli accenti di una provocazione che incontra le declinazioni proprie della violenza più cruda, laddove riesce a sottrarsi alla pura necessità carnale. Così il regista avvicina l’opera di Bizet ai nostri giorni in un vorticoso girone di contrabbandieri alla guida di Mercedes sgangherate e truppe di soldati attenti solo a contendersi il favore della protagonista, animando senza tregua i quattro atti dell’opera. Una messinscena che non consente distrazioni, da vivere tutta d’un fiato a partire dai fugaci momenti di accorato lirismo fino a quelli dal forte impatto emotivo, capaci di colpire come un improvviso pugno diretto allo stomaco. Nulla può essere tralasciato, né tantomeno evitato, poiché anche il minimo dettaglio è necessario al regista per calibrare con un certo rilievo gli elementi che concorrono alla caratterizzazione di una personalità posta ai limiti, capace ancora oggi di offrire validi elementi di riflessione.

Ottima la prova dell’Orchestra del Teatro La Fenice guidata dal maestro Myung-Whun Chung in una versione che si disfa quasi completamente dei recitativi per concentrare le forze verso un unico flusso sonoro che si modula costantemente alle richieste espressive delle voci, prima di trascinarle verso il tragico epilogo. Grazie alla decisa vocalità, Veronica Simeoni offre una Carmen spietata, totalmente indifferente ai sentimenti mostrati dal Don José di Roberto Aranica che, pur presentandosi in una buona prova canora, riesce a trovare una linea maggiormente definita solo nella seconda parte dell’opera. Tra i due spicca per sensibilità musicale, oltre che vocale, la Micaëla di Ekaterina Bakanova in una prova capace di riportare in prima linea la forza di un personaggio che si dimostra tutt’altro che marginale.

Pubblico partecipe e generoso in una produzione di altissimo livello da ogni punto di vista.

Carmen: Veronica Simeoni

Don José: Roberto Aronica

Escamillo: Vito Priante

Micaëla: Ekaterina Bakanova

Mercédès: Laura Verrecchia

Moralès: Francesco Salvadori

Zuniga: Matteo Ferrara

Lillas Pastia: Cesare Baroni

Le Dancaïre: Armando Noguera

Le Remendado: Loïc Félix

Frasquita: Claudia Pavone

Direttore

Myung-Whun Chung

Regia

Calixto Bieito

Scene

Alfons Flores

Costumi

Mercè Paloma

Light designer

Alberto Rodriguez Vega

 

Orchestra e Coro del Teatro La Fenice

Piccoli Cantori Veneziani

Maestro del Coro

Claudio Marino Moretti

Maestro del coro voci bianche

Diana D’Alessio