È alle porte Amadeus Factory, primo talent show in Italia dedicato alla musica classica (e non solo) firmato Bel Vivere – Cose Belle d’Italia e curato da Biagio Scuderi per Amadeus, con il patrocinio del Comune di Milano e Regione Lombardia. Dopo il successo della sua prima edizione di carattere esclusivamente teatrale, la seconda edizione, dal 29 ottobre al 1 dicembre 2018, prevederà 4 categorie in concorso, 4 workshop e 4 settimane in TV per lanciare il nuovo “Amadeus” della musica italiana tra 70mila studenti selezionati dai Conservatori italiani. Il premio, oltre all’esibizione del 1 dicembre al Teatro Dal Verme di Milano condotta da Elio (a ingresso libero e gratuito), un cd di copertina per la storica rivista Amadeus e ingaggi in principali sale da concerto italiane tra cui la Società del Quartetto di Milano, Pianocity Milano e Gioventù Musicale d’Italia.

“Amadeus Factory – racconta Biagio Scuderi, curatore e Project Manager – nasce nel 2017 con lo scopo di accendere un riflettore sui tanti giovani che, nel nostro Paese, dedicano la loro vita allo studio della musica colta e portano avanti con sacrificio un sogno legittimo: poter vivere di musica.”

I giudici d’eccezione – Monica Bacelli, per il canto, Enrico Bronzi per la cameristica ed Enrico Pieranunzi per il jazz, presidente di giuria Ottavio Dantone – premieranno un giovane musicista attraverso un un talent show televisivo. Coprodotto da Classica HD, il format è dedicato a generi musicali “colti” come la classica e il jazz, raccontando televisivamente il percorso formativo dei candidati. Ogni sabato sera alle 20.30 in esclusiva su Classica HD ci sarà un documentario dedicato a ognuna delle tre fasi del concorso. Giovedì 6 dicembre alle 21.10, invece, sarà possibile assistere alla Serata Finale dal Teatro Dal Verme di Milano, dove Elio presenterà i quattro finalisti, che si esibiranno di fronte al pubblico e alla giuria.

Amadeus Factory sarà dunque protagonista nel panorama sia formativo che di spettacolo per la musica classica e jazz. Il talent show si propone come realtà che mira a coltivare nuovi talenti e mantenere centrale la una dimensione musicale che è portatrice di tecnica strumentale, storia e cultura del nostro paese. Come concluso dall’ideatore e direttore di Amadeus Gaetano Santangelo: “Quando Ulisse sterminò i Proci salvò il musico, perché capì che salvando la musica avrebbe salvato anche la storia.”