La seconda edizione della Art Basel’s Online Viewing Rooms, che di fatto ha sostituito per quest’anno l’evento fisico di Art Basel in Basel, ha visto l’adesione di 282 gallerie leader rappresentanti di 35 Paesi. La manifestazione si è svolta dal 19 giugno al 26 giugno 2020, attirando oltre 230.000 visitatori da tutto il mondo.
Le nuove funzionalità dell’edizione di giugno hanno incluso la possibilità di offrire alle gallerie l’opzione di incorporare un video per ogni opera d’arte, consentendo una varietà di opzioni come riprese ravvicinate delle singole opere o brevi clip di artisti che parlano dei propri lavori. Inoltre, i visitatori hanno avuto la possibilità di “mettere mi piace” e condividere le loro opere e gallerie preferite nelle sale di visualizzazione, fruendo così di un’esperienza più interattiva e personale della piattaforma.
E’ stato inoltre presentato un programma di eventi di oltre 100 conferenze in streaming, tour guidati delle gallerie con curatori, nonché eventi digitali organizzati come visite in studio con relative performance. Tra gli appuntamenti di rilievo: un incontro virtuale con l’artista Ju Ting presentata da Galerie Urs Meile, la performance dal vivo dell’opera storica “Time” di David Lamelas presso Jan Mot, nonché colloqui intimi con artisti come William Kentridge in collaborazione con Lia Rumma e John Akomfrah, il tutto negli spazi virtuali della Lisson Gallery.
Sono state oltre 4.000 le opere presenti sulla piattaforma, tutte esposte con un prezzo esatto o una fascia di valore, che variavano dai 500 ai 10 milioni di dollari. Al momento dell’inaugurazione, il peso monetario complessivo delle opere era stimato in oltre 740 milioni di dollari, senza contare le centinaia di altri lavori che sono stati ruotati nelle sale di osservazione nel corso dell’evento. Come parte dei suoi continui sforzi per supportare le gallerie sviluppando ulteriormente le sue iniziative digitali, Art Basel esaminerà i modi per adattare ulteriormente la piattaforma delle sale di osservazione online, in modo tale da servire tutte le gallerie di Art Basel entro la fine dell’anno.

Marc Spiegler, Direttore Globale di Art Basel ha dichiarato: “Molti collezionisti hanno condiviso feedback molto positivi sulle nostre sale di osservazione online; c’è da sottolineare quanto velocemente e in modo creativo le gallerie hanno adattato le loro presentazioni alla nuova realtà rappresentata da una piattaforma digitale. Per questa seconda edizione, molte gallerie hanno anche sviluppato una programmazione parallela, sia digitale che, ove possibile, anche fisica, che ha creato ulteriori opportunità di dialoghi, coinvolgimento e nuove scoperte, che sono diventate sempre più importanti durante questo periodo difficile.”
Art Basel’s Online Viewing Rooms, non restituendo ovviamente il piacere fisico di fruire l’arte dal vivo con tutti gli annessi e connessi del caso, rappresenta però un’interessante strumento sia per avvicinare il grande pubblico all’arte contemporanea, che per le gallerie di offrire in maniera più efficiente ed economicamente sostenibile nuove opere e nuovi artisti. Non da ultimo vanno sottolineati due aspetti importanti: la trasparenza e l’ecosostenibilità. Rispetto alla fiera fisica, ogni opera di Art Basel’s Online Viewing Rooms riportava il prezzo di vendita, il che rappresenta un elemento di chiarezza verso il pubblico e i collezionisti, che hanno così la possibilità di valutare e confrontare senza la classica frenesia fieristica. La fiera online è infine un mezzo che rispetta senza dubbio l’ambiente, riducendo a zero le emissioni inquinanti.