Nel corso di Art Basel 2018 è stata svelata al pubblico la quarta Commissione artistica sostenuta dalla Maison d’orologeria Audemars Piguet, che ha promosso per l’occasione un’installazione immersiva e sensoriale chiamata HALO.

L’obiettivo che la più antica manifattura orologiera svizzera si è posta fin dal 2013 – quando Audemars Piguet ha avviato una collaborazione ufficiale con Art Basel -, è quello di valorizzare un curatore e un artista emergenti, offrendo loro l’opportunità, oltre ai mezzi, per realizzare un’opera d’arte che viene in seguito presentata in anteprima mondiale nel corso di una delle tre esposizioni internazionali di Art Basel.

Per Art Basel in Basel 2018 la scelta è caduta su Mónica Bello, curatrice e storica dell’arte spagnola, con una lunga esperienza curatoriale alle spalle. Direttrice dal 2015 di Arts at CERN, il Laboratorio europeo di fisica delle particelle, Mónica Bello si è impegnata in particolare negli ultimi anni a coinvolgere gli scienziati della sua istituzione in iniziative artistiche a livello mondiale.

Semiconductor e Mónica Bello (in centro) © Audemars Piguet Art Comission – HALO

Per la Commissione artistica di Audemars Piguet esposta durante la quarantottesima edizione di Art Basel, la Bello ha scelto il duo artistico dei Semiconductor, composto dagli artisti britannici Ruth Jarman e Joe Gerhardt. I loro lavori, già esposti in numerose realtà come il Centre Georges Pompidou di Parigi, la Biennale di Venezia e la Royal Academy of Arts di Londra, nascono da un processo di osservazione del lavoro degli scienziati, che si traduce in opere che riproducono in un’ottica artistica l’approccio scientifico della realtà.

HALO, opera di grandi dimensioni site-specific, rappresenta la lettura in chiave artistica dei Semiconductor dell’esperimento ATLAS svolto dal CERN. Dopo che nel 2015 gli artisti hanno osservato da vicino per un paio di mesi il lavoro svolto al CERN (che per la prima volta ha consentito ad esterni di osservare il proprio lavoro), hanno deciso di utilizzare i dati grezzi del progetto ATLAS come base per la propria opera.

I Semiconductor hanno così realizzato HALO, una struttura cilindrica dal diametro di dieci metri, interamente circondata da corde di pianoforte disposte in maniera verticale. L’interno dell’installazione è alto quattro metri, ed è circondato da uno schermo a 360 gradi su cui i visitatori hanno potuto osservare le proiezioni caleidoscopiche di dati generati da una serie di collisioni rallentate tra particelle subatomiche, che generalmente avvengono alla velocità della luce.

Quando queste colpiscono lo schermo, i dati animati mettono in moto dei martelletti che a loro volta colpiscono le corde di pianoforte circostanti, emettendo a loro volta una vibrazione avvolgente che risuona in tutta l’installazione. Si tratta di un’esperienza sensoriale che va sperimentata sia dal punto di vista acustico che visivo.

Siamo attratti dall’ignoto”, hanno dichiarato i Semiconductor, che hanno aggiunto: “cerchiamo di indagare la nostra natura umana attraverso ciò che non conosciamo. La scienza è solo il mezzo con cui esprimiamo questa ricerca. Ci auguriamo che chi visita HALO sia colpito dall’ambiente immersivo che trascende le finalità scientifiche dei dati.

© Audemars Piguet Art Comission – HALO

La curatrice Mónica Bello si è dichiarata molto soddisfatta della grande occasione che le è stata offerta: “È la prima volta che il CERN fa la sua apparizione in una mostra ad Art Basel e sono grata a Audemars Piguet per l’invito a lavorare insieme. Con HALO i visitatori hanno l’opportunità di vedere come scienziati e artisti lavorano insieme, ispirandosi reciprocamente e dando vita a visioni uniche del nostro mondo.

Sono affascinato ed emozionato nel vedere come i Semiconductor esplorano il nostro modo di guardare e sperimentare il mondo naturale. Ci aiutano a vedere le cose in modo diverso e danno vita alla precisione e alla complessità della fisica delle particelle attraverso l’arte”, ha affermato Olivier Audemars, Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione, che ha aggiunto: “Per un’azienda come Audemars Piguet è fondamentale continuare a sostenere artisti innovativi come i Semiconductor, per poter comprendere meglio il nostro mondo e il nostro lavoro.