Africo è un paesino arroccato tra le rocce dell’Aspromonte calabrese; già set del bellissimo Anime Nere (2014) di Francesco Munzi, torna a essere protagonista nell’emotivo nuovo film di Mimmo Calopresti.

Siamo alla fine del 1950, gli uomini e le donne di Africo, dalle loro case di pietra e fango sulla montagna, scendono armati di risentimenti vero la Marina, sul mare; capeggiati da Peppe (Francesco Colella) fanno irruzione nella sala del Prefetto chiedendo un medico. Lo pretendono, non lo possono condividere con la cittadina, abitano troppo lontani, costringono il Prefetto a firmare un foglio in cui si impegna a far arrivare su ad Africo un medico.

 

 

 

Nel frattempo ad Africo è arrivata dal Nord la nuova maestra elementare, Giulia (Valeria Bruni Tedeschi). Scortata dal poeta del luogo (Marcello Fonte) fa il suo ingresso nel villaggio, nella scuola, in quella che sarà la sua casa. E’ esterrefatta dal vedere con si suoi occhi l’arretratezza, ma non lo dà a vedere, armata di generosità e passione per il suo lavoro.

Non è facile all’inizio per lei portare i bambini in classe né tantomeno convincerli a comprendere l’importanza dell’esame di quinta elementare.
Scalzi, con vestiti rammendati, conoscono solo la religione del lavoro, sono abituati ad aiutare i genitori, scaldare i banchi di scuola non è “cosa per loro”. Giulia, donna anticonformista per il luogo, con i suoi tacchetti e la sigaretta sempre accesa, appena può almeno, non si arrende alla prima difficoltà. Insegna ai bambini a viaggiare con la fantasia e con Jules Verne (farà leggere in classe Ventimila Leghe sotto i Mari).

Africo è un villaggio abbandonato, tenuto in vita da un gruppo di contadini legati alla loro terra. Va bene la nuova maestra, ma i bambini devono anche lavorare… Quando una donna muore di parto perché gli uomini non hanno fatto in tempo a portarla dal medico, i contadini, insieme, bambini compresi, si costruiscono una loro strada, perché questo è il problema: non c’è una strada, solo mulattiere faticose da percorrere.

Giulia non si arrende, ai banchi semi vuoti, e trasforma l’occasione per coinvolgere i bambini: vuole insegnare l’italiano “se Africo entrerà nel mondo grazie alla strada, i ragazzi dovranno conoscerlo prima, imparando a leggere e a scrivere”.

Una strada permetterà l’arrivo di un medico più velocemente. Il medico. Chiedono “solo” un’assistenza, un aiuto, un dottore!


La strada per la loro felicità è presto bloccata dal ricco del posto, un signorotto mafioso, don Totò (Sergio Rubini) che tiene al cappio questi lavoratori. La strada per la loro indipendenza viene bloccata dal comune perché non è a norma.

Africo è casa, ha un legame di sangue con chi c’è nato. Molte famiglie provano ad andare a vivere in città, dove hanno promesso case popolari, ma dopo un po’ tornano su tra le montagne, non riuscendo a sconfiggere la nostalgia della terra, non riuscendo a integrarsi in una civiltà cui sentono di non appartenere.


Il risentimento diventa rabbia misto a frustrazione. La rivolta si alza con forconi e pale. Il Parroco del posto riesce a sedare gli animi. Ma la strada, quel sentiero che secondo i contadini permetterà loro di migliorare le proprie vite, diventa un’ossessione, pericolosa. Scontri, sequestro degli attrezzi, arresto di Cosimo (Marco Leonardi): la tensione è al massimo.

Scritto da Mimmo Calopresti e Monica Zapelli con la collaborazione di Fulvio Lucisano, tratto da Via dall’Aspromonte di Pietro Criaco, Aspromonte – La Terra degli Ultimi racconta l’orgoglio e il coraggio vite primitive contadine, è un film “sulle promesse mancate e le energie infrante del nostro Sud, illuso con false promesse da uno Stato che non ha mai avuto la capacità di garantire diritti e formare cittadini che in lui si potessero riconoscere e lo potessero rispettare” ha raccontato il regista.


E’ un film semplice, asciutto, non predicatorio, ma con un forte senso di giustizia racconta una società dimenticata, abbandonata dallo Stato.
A tratti scolastico, ma ammirevole per l’intensità della sua delicatezza, lo sguardo accorto di Calopresti sa soffermarsi su questa storia popolata di volti, introspettivi e sommessi, sguardi fieri e innocenti, mostrando il loro retroterra di dolore e speranza.
Alla fine l’amarezza, per le false promesse non mantenute, prevale sull’indignazione.

 

 

 

Nazione: Italia
Anno: 2019
Genere: Drammatico
Durata: 89′
Regia: Mimmo Calopresti
Cast: Valeria Bruni Tedeschi, Marcello Fonte, Francesco Colella, Marco Leonardi, Sergio Rubini, Romina Mondello, Francesco Siciliano, Elisabetta Gregoraci,
Produzione: Italian International Film, Rai Cinema
Distribuzione: IIF – Italian International Film
Data di uscita: 21 Novembre 2019 (cinema)