L’invidia è il tema centrale di Colpisci il tuo cuore, l’ultimo romanzo della scrittrice belga Amélie Nothomb: una favola dark sui rapporti tra madri e figlie, ma anche più semplicemente sulle relazioni distruttive tra donne.
Marie è la protagonista dei primi capitoli della storia; è una ragazza bellissima che aspira ad una vita “grande”; una grandezza che non sa definire e che contrasta col carattere egoista della ragazza. Per Marie la gioia maggiore è data dallo suscitare invidia e ammirazione nelle coetanee; inizialmente per la sua bellezza, poi per il matrimonio con un affascinante farmacista, pazzamente innamorato di lei.
Marie smette di essere la protagonista con l’arrivo di Diane, la sua primogenita. La piccolina attira l’attenzione su di sé, cattura i complimenti e i sorrisi di amici e parenti. Questo è sufficiente a scatenare l’invidia della sua stessa madre, che dalla nascita la tratterà sempre con distacco e con malcelato disprezzo.
Diane ne soffre terribilmente; ne soffre ancora di più dopo la nascita del fratello e della sorella: la madre, infatti, li ama e li coccola in modi che lei non ha mai conosciuto. Il sentimento di Marie verso la terzogenita, in particolare, sfocia nell’attaccamento morboso e pertanto la bambina crescerà con forti squilibri, a dimostrazione che la stabilità sta nel giusto mezzo.
Diane è l’eroina di questa fiaba triste; si rifiuta di provare invidia nei confronti dei fratelli, non accetta di diventare come sua madre. La ragazza si riscatta e si eleva, grazie allo studio e all’amore degli amici e degli adorati nonni. Quando la vita le metterà davanti un’altra madre, ben peggiore della prima, Diane sarà preparata a reagire.
Colpisci il tuo cuore è un libro tutto al femminile, in cui gli uomini sono relegati sullo sfondo; se ne stanno con le mani in mano, totalmente incapaci di comprendere le dinamiche dei rapporti tra donne. Per contro, i personaggi femminili sono molto stereotipati: donne crudeli, come nel caso della professoressa Aubusson, oppure bellissime, buone e generose, come nel caso della stessa Diane. La dicotomia buono/cattivo, bianco/nero è assolutamente tipica sia delle favole sia della Nothomb, eppure sta perdendo la forza che aveva nei suoi primi romanzi. Una lettura indubbiamente piacevole, ma che alla fine lascia insoddisfatti: mancano i grigi, manca la realtà.
Amélie Nothomb, Colpisci il tuo cuore, Voland, 2018, pp. 116, 15.00 euro.