La nostra intervista a Ilgeometramangoni, uno dei vincitori del contest 1MNext, che questa sera si esibirà sul palco di Piazza San Giovanni a Roma, in apertura al classico Concerto del Primo Maggio.
Come mai la scelta di chiamarti “Ilgeometramangoni”?
La scelta è legata a un bel periodo della mia vita. Ai tempi, prima di ogni decisione importante riguardo alla mia attività artistica, c’era una riunione con quelli che io chiamavo i creativi: i “famosi” sette creativi. Un nome sincero, senza filtri. Il geometra Mangoni sono io e anche la mia versione di musicista è la persona di tutti giorni, quella che vive di soddisfazioni semplici, di rapporti con le persone, nel quotidiano, con i sentimenti spiccioli che animano una vita spesso persa di vista.
Quali sono i tuoi riferimenti musicali?
I miei riferimenti musicali guardano al Nord Europa, a quel mondo che riesce a coniugare la musica elettronica con la classica, senza dimenticare quei quattro decenni che hanno animato la scuola cantautorale italiana, all’interno della quale sono spiccati artisti come Lucio Dalla, Battiato e tanti altri.
Quando hai maturato la decisione di partecipare al contest 1MNext? Ti aspettavi questo risultato?
E’ stata una decisione impulsiva effettuata uno degli ultimi giorni prima della scadenza e non mi aspettavo assolutamente un risultato del genere. Tutto questo si è trasformato in una galoppata verso il palco del Primo Maggio a Roma. Bisogna dare merito a tutta l’organizzazione che ha condotto questa bella manifestazione nel modo più trasparente possibile, dando molto peso alla giuria di qualità.
Quali sono le tue sensazioni a poche ore dall’esibizione in una delle piazze più grandi d’Italia?
Molta emozione, molta eccitazione. Il palco del Primo Maggio è senza dubbio una delle “istituzioni musicali” del nostro Paese, ed essere lì è un po’ come essere in un sogno
Tra gli artisti che si esibiranno sul palco del Primo Maggio, ce n’è uno con cui ti piacerebbe lavorare?
Ci sono artisti talmente forti che c’è l’imbarazzo della scelta. Un bel duetto con Skin non sarebbe una brutta cosa. Anche se forse sceglierei i Tiromancino, per quello che hanno raccontato nelle loro canzoni e per quello che musicalmente hanno rappresentato per la mia personale crescita musicale.
Quali sono le tue aspettative per il futuro?
Negli ultimi anni ho perso la fame d’aspettativa, ma sono comunque sempre andato avanti facendo musica, quasi condotto da un motore interiore involontario. La mia speranza è quella di poter continuare a scrivere canzoni, senza perdere di vista il divertimento nel farlo.