Un concerto del Primo Maggio con un cast da Primo Maggio. E’ questa la definizione che si potrebbe dare all’edizione 2016 del classico concerto organizzato nella giornata della festa dei lavoratori e andato in scena ieri in Piazza San Giovanni a Roma. Un cast, dicevamo, quanto mai “giusto”, messo in piedi per il secondo anno consecutivo da Massimo Bonelli di iCompany e Carlo Gavaudan di Ruvido Produzioni.
Anche quest’anno è stato dato spazio ai più giovani, con il contest #1MNEXT, che ha dato la possibilità a tre artisti emergenti (ilgeometra Mangoni, la Banda rulli frulli e la Banda del pozzo) di esibirsi sul palco, all’inizio del pomeriggio.
Diverse, le “bandiere” del Primo Maggio in scena in Piazza San Giovanni: la Bandabardò, che ha aperto il concertone, i Modena City Ramblers, che hanno fatto ballare la piazza, e poi Eugenio Bennato, Enzo Avitabile, Tullio De Piscopo, tutti “habitués” del grande evento.
Non sono mancati nemmeno i nomi “di peso”. Tra questi, a emergere sicuramente gli Skunk Anansie. E poi Max Gazzé, in grado di stregare completamente tutti i ragazzi accorsi in Piazza San Giovanni (si parla di 800.000 persone) e di trasformare le loro voci in un sol coro.
Energia molto simile, quella scatenata dai Dubioza Kolektiv, gruppo di Tirana, sconosciuto ai più, che ha chiuso alla grande l’edizione 2016.
E poi si sono viste la classe di Gary Dourdan e Nina Zilli, il “karaoke” di Piazza San Giovanni sulle note di Destinazione paradiso di Gianluca Grignani. Rivelazione (ma forse sarebbe più il caso di parlare di “conferma”) di questa edizione, Salmo, vera star del Primo Maggio, acclamatissimo dai suoi fan arrivati da ogni parte d’Italia per vederlo.
Non potevano, chiaramente, mancare le polemiche (sennò, che Primo Maggio sarebbe?). Protagonisti dell’edizione 2016 (almeno in questo campo), i Marlene Kuntz, costretti a ridurre la propria esibizione a causa dei (soliti) problemi d’orario.
Comunque, a parte qualche piccolo disguido, è stato un Primo Maggio da promuovere a pieni voti, iniziato nel nome di Giulio Regeni, con l’appello dell’intera organizzazione perché gli venga fatta giustizia. I conduttori, Luca Barbarossa e La Mario, hanno mantenuto la promessa di dedicare maggiore spazio rispetto agli scorsi anni al tema del lavoro, argomento centrale della giornata. A intervenire sul palco, anche i segretari generali di CGIL, CISL e UIL, con il loro appello affinché venga restituito valore al lavoro: concetto – “manifesto” di questa edizione, come ci era stato anticipato dagli organizzatori durante la conferenza stampa.
Riassumendo, un “Primo Maggio da Primo Maggio” che ci ha fatto divertire, emozionare e, perché no, riflettere.