Coppia aperta quasi spalancata (Open Couple), presentato alle Giornate degli autori dell’81. Mostra Internazionale di Arte Cinematografica, è l’ultima fatica di Federica di Giacomo.
Con uno stampo al limite del documentaristico la regista ligure riesce a tradurre in chiave cinematografica la piece teatrale di Franca Rame e Dario Fo: è il dramma di Antonia che accetta, su richiesta del marito, di aprire (o meglio spalancare) la coppia, non potendo sopportare il pensiero di perderlo.
Indubbiamente il tema principale è quello del poliamore, ma contestualizzato in due mondi che paiono agli antipodi tra di loro: Chiara a lavoro è la protagonista (o come preferisce chiamarsi lei la prima attrice) di una commedia che si apre col tentato suicidio di Antonia alla scoperta delle altre relazioni intrattenute dal marito. A cui segue l’accettazione reticente e del tutto forzata di intraprendere un amore poliamoroso, per non parlare dei litigi, nei clichè e nei luoghi comuni in cui spesso le conversazioni scadono. Parallelamente si sviluppa la quotidianità di Sara, il marito Daniele e l* figli* Ali che si traferiscono dall’Inghilterra all’Italia per stare vicini ad Efrem, il compagno della madre.
La narrazione viene efficacemente dualizzata: se da una parte viene presentata Chiara, un’attrice che da anni porta in scena Coppia aperta quasi spalancata, dall’altra lo spettatore viene trasportato all’interno del nucleo familiare poliamoroso di Sara, Daniele, Efrem e del* figli* Ali.
La pellicola riesce con successo a muovere un’aspra critica, arrivando ad utilizzare talvolta un sarcasmo non eccessivamente implicito, non solo alla popolare e piuttosto volgare percezione del poliamore come la mera volontà di intrattenere una vita sessuale sfrenata, ma riesce anche ad allargare lo sguardo, non forzosamente, ad altre tematiche intrinsecamente collegate. Se ne ottiene un’ironica invettiva contro la proposta di un femminismo main stream, liberale-capitalistico e pop (si noti come l’unico e solo interesse di Chiara sia “fatturare”) contrapposto alla vera e propria lotta fattuale ed intellettuale contro il patriarcato e l’eteronormatività.