Padiglione Giappone: Cosmo-Eggs
La mostra Cosmo-Eggs – curata da Hiroyuki Hattori per la 58. Biennale d’Arte di Venezia – prende le mosse dai miti cosmogonici relativi alla nascita dell’universo dall’uovo primordiale, ponendo le basi per una analisi tendente a sondare il “dove” ed il “come” dell’esistenza.
L’esibizione si sviluppa seguendo uno schema di indagine in base al quale una riflessione sull’ecologia della coesistenza è costruita in virtù di una molteplice coincidenza tra voci sovrapposte e cooperazioni che paiono – pur essendo compresenti – talora (ma sempre con esiti felici) discordare.
Il progetto – avvalendosi di un sapiente e quadruplice punto di vista – si giova della collaborazione tra un artista (Motoyuki Shitamichi), un compositore (Taro Yasuno), un antropologo (Toshiaki Ishikura) e un architetto (Fuminori Nousaku) ed ha lo scopo di creare una base di riflessione sull’ecologia da un punto di vista totalizzante, ponendo l’attenzione su luoghi e qualità della vita attuale spesso intaccata dai cambiamenti (figli di un progresso dalle conseguenze talora discutibili – basti pensare al disastro nucleare successivo al terremoto verificatosi nel Giappone Orientale nel 2011) causati dall’intervento dell’uomo sulla natura.

presenta quattro video su grandi schermi nei quali le immagini in loop delle tsunami-ishi (rocce giganti, novelle uova cosmiche provenienti dai fondali oceanici e trascinate a riva in seguito agli tsunami, che l’artista ha fotografato per anni nelle isole Miyako e Yaeyama a Okinawa) sono affiancate ed esaltate dalle composizioni (dal titolo Singing Bird Generator) di Taro Yasuno che rievocano il suono degli uccelli tramite la Zombie Music (prodotta servendosi di suoni automatizzati generati meccanicamente da flauti dolci).
Il visitatore viene chiamato apertamente in causa in quanto, potendosi sedere/stendere sui gonfiabili presenti sui due livelli del padiglione direttamente collegati agli strumenti, può regolare il flusso d’aria che – come un polmone – viene trasmesso (generando suono) agli strumenti stessi.
folklore locale e miti nati nelle isole asiatiche come reazione al contatto diretto con il fenomeno (per queste popolazioni, non inusuale) dello tsunami: viene – simbolicamente – esaminata la nascita del mito, ed è – con cognizione, ancora una volta – esaltata la continua relazione esistente tra la natura e l’uomo.
L’architetto Fuminori Nousaku si è confrontato con la struttura del padiglione del Giappone (disegnato da Takamasa Yoshizaka) con l’obiettivo di porre in risalto il dialogo tra tsunami-ishi, Zombie Music e testi perché il visitatore possa prendere parte ad un’esperienza sensoriale e spaziale che, nell’integrare i diversi elementi presenti, li esalti nella loro singolarità.
58. Esposizione Internazionale d’ArtePadiglione del Giappone – Giardini della BiennaleCommissario: The Japan Foundation
Curatore: Hiroyuki Hattori
Espositori: Motoyuki Shitamichi, Taro Yasuno, Toshiaki Ishikura, Fuminori Nousaku