Due astronomi, una cometa in rotta di collisione con la terra e un mondo che non vuole ascoltare. Don’t look up, diretto dall’ex attore e oggi regista e sceneggiatore Adam McKay è un graffiante disaster movie satirico che mette alla berlina abitudini, ossessioni, paranoie dell’America contemporanea, e di riflesso del mondo occidentale, con uno sguardo a tutto tondo sulla vacuità dei social media, sull’apparenza che domina la sostanza, sul patinato mondo della televisione, ma anche sulle realtà economica e sociale contemporanee.

Con un cast stellare eterogeneo e ben assortito, il film, pensato a scritto prima del 2020 con chiari rimandi all’indifferenza di istituzioni e pubblico rispetto all’emergenza climatica, si è rivelato una perfetta metafora della pandemia: una risata amara in cui si riconoscono meccanismi  che dominano la quotidianità e attraverso situazioni comiche e grottesche invitano lo spettatore a riflettere sui quotidiani comportamenti di una umanità ridicolmente avviticchiata su se stessa.

Jennifer Lawrence è Kate Dibiasky, laureanda in astronomia che scopre una nuova cometa. Leonardo di Caprio è il suo professore, Randall Mindy, affetto da crisi di panico, a cui tocca constatare, dopo l’iniziale entusiasmo per la scoperta, che la cometa Dibiaski è grande come l’Everest e si sta dirigendo a gran velocità sul pianeta Terra, con un impatto devastante per il pianeta dopo sei mesi e 14 giorni dalla scoperta.

Liquidati dalla Presidentessa degli Stati Uniti Orlean (Meryl Streep), una simil-Trump che ha altre priorità –  “Avete 20 minuti per parlarmene” esordisce, e conclude con il classico “Io dico di attendere e valutare” – e dal di lei figlio cocco-di-mamma Jason, (Jonah Hill), gli astronomi partono per un tour mediatico, con l’obiettivo di avvisare l’umanità dell’incombente pericolo. Ma i due scienziati non sono esattamente le persone giuste per comunicare la peggior notizia del mondo.

Forse lo sarebbero in un mondo normale, ma non in quello contemporaneo, in cui l’aspetto esteriore, i sondaggi di opinione, gli hashtag e i like dettano legge.

La La loro prima tappa, il morning show The Daily Rip, condotto dai frizzanti  Brie (Cate Blanchett, con un make up fantastico) e Jack (Tyler Perry) non può permettersi cali di ascolti parlando di disastri: il loro intervento si conclude in un disastro mediatico.

Da qui in poi è una sorta di discesa nel vortice dei media, mentre l’opinione pubblica si divide tra negazionisti-complottisti e la scena si riempie di personaggi bizzarri: il tycoon tecnologico e filosofo da calendario Peter Ishwell (Mark Rylance), che esercita tutto il suo potere lobbistico e finanziario sulla Presidente o il pilota designato per una possibile missione di salvataggio (Ron Perlman). E il generale di alto grado che si fa pagare snack e acqua dai protagonisti in attesa alla Casa Bianca: peccato fossero gratuiti; una piccola truffa che diventa l’esempio dell’avidità imperante a tutti i livelli della società.

Umiliata dall’indifferenza generale, Kate decide di tornare a casa solo per scoprire che perfino i suoi genitori non comprendono la gravità della situazione e credono che la cometa, contenendo minerali pregiati, possa “Creare un sacco di posti di lavoro”. Il prof Mindy,, malgrado i crescenti  attacchi di panico, diventa l’”affascinante astronomo” invitato in tutti i talk show. Intanto il mondo si divide tra coloro che prendono coscienza, il partito dei Look up, guarda in alto, e quelli a cui la fine del mondo pare non interessare, i Don’t look up – non guardare in alto – del titolo.

Sempre più isolati, sostenuti solo dal Dr Teddy Oglethorpe della Nasa (Rob Morgan),  Kate e Randall si riuniscono dopo un concerto della popstar del momento (Ariana Grande). Al loro piccolo gruppo si unisce un giovane skater (Timothée Chalamet) e insieme attendono l’arrivo della cometa, cenando in quello che è, forse, l’unico momento serio e riflessivo del film.

Due brevi passaggi a metà e alla fine dei crediti nei titoli di coda sono la ciliegina (satirica) sulla torta per questa commedia in cui si ride molto, anche se la sceneggiatura non ha sempre la stessa verve de La grande scommessa (per cui McKay Ha vinto l’Oscar per la Migliore Sceneggiatura non originale) o il cinismo di Vice. Ma i personaggi grotteschi e caricaturali che popolano Don’t look up, sono un invito a riflettere su un mondo sopraffatto dal culto della personalità , dall’ossessione dell’apparire, dalla polarizzazione e da una quotidianità sociale, politica ed economica in cui l’individuo e la verità contano poco e la scienza, quando dice cose scomode, non fa audience e, quindi, meglio lasciare ampio spazio alla rottura tra due pop star.

Titolo originale: Don’t look up
Regia: Adam MacKay
Cast: Leonardo di Caprio, Jennifer Lawrence, Mark Rylance, Ron Perlman, Meryl Streep, Jonah Hill, Timothée Chalamet, Ariana Grande, Scott Mescudi (alias Kid Cudi), Himesh Patel, Melanie Lynskey, Michael Chiklis e Tomer Sisley
Produzione: Netflix
Durata:2 ore e 18 minuti
Anno: 2021
Uscita: 10 dicembre (cinema); 24 dicembre (Netflix)