Restano ancora due weekend per visitare la mostra “Dylan Dog negli incubi di Alberto Martini” a Oderzo, un’occasione unica per ammirare le tavole originali del celebre fumetto e al tempo stesso riscoprire un grande artista italiano. Nel centrale Palazzo Foscolo, ideale sede della Pinacoteca Alberto Martini, il visitatore può apprezzare, oltre alla mostra temporanea, una piccola raccolta di opere di pittori opitergini, tra i quali spiccano le tele astratte di Gina Roma e i guazzabugli festosi di Armando Buso. Ma è soprattutto l’ultimo piano a stupire l’attento osservatore, poiché è lì che sono esposte moltissime opere di Alberto Martini (Oderzo 1876 – Milano 1954): dipinti, appunti e un corpus grafico straordinario.
La mostra al primo piano, con molte tavole originali del mitico Dylan Dog ad opera di diversi disegnatori – tra cui Claudio Villa, Angelo Stano, Corrado Roi, Pietro Dall’Agnol, Nicola Mari, Massimo Carnavale – ci accoglie in quel mondo di incubi, sogni e angosce che contraddistinguono la società contemporanea. Dylan Dog, personaggio nato dalla mente di Tiziano Sclavi, ha superato la soglia dei 30 anni, il primo numero è infatti uscito nel 1986 e ha da subito riscosso un grandissimo successo. Le tavole in bianco e nero, esposte lungo il percorso, presentano gli elementi chiave delle incredibili avventure dell’affascinante indagatore dell’incubo: Dylan Dog risolve casi insoliti, spesso legati a donne misteriose, insieme all’insostituibile assistente Groucho, storie dalle quali emerge una evidente critica a una società che produce i propri incubi, il tutto unito in un mix di malinconia e terrore generato da fantasmi e mostri di varia natura.
Nell’interessante sezione a colori si scoprono i grandi fumettisti che si sono misurati con il nostro eroe: Marco Galli, Akab, Vanna Vinci, Paolo Bacilieri, Ausonia, Gipi… Ciascuno ha dato il proprio particolare contributo grafico, arricchendo così una storia che di per sé è già indimenticabile. L’ultima parte della mostra è dedicata all’incontro tra Dylan Dog e “il padrone di casa”: Alberto Martini. Una serie di 15 tavole rendono omaggio a questa bizzarra fusione, mescolando incubi provenienti dalle opere di Martini, dalle storie di Dylan Dog e dal mondo contemporaneo.
La mostra invita il visitatore a proseguire la lettura di queste fantastiche avventure e ci prepara parzialmente a ciò che ci attende al piano successivo: l’universo di Alberto Martini. L’artista opitergino ha compreso fin da giovane che il suo mezzo di espressione privilegiato è il disegno. Spronato dal padre, insegnante di questa materia, Martini è diventato un abile illustratore, come dimostrano le opere presenti nelle sale del museo: dalla Secchia Rapita di Tassoni alle inquietanti e perfette immagini per i Racconti di Edgar Allan Poe, dalla grande interpretazione della Comedia di Dante fino alle dieci puntesecche del Poema Mitografico. L’artista si presenta agli ospiti nel suo famoso Autoritratto a china del 1911: elegante in abito scuro e sicuro di sé, un grande sognatore, precursore del surrealismo. Alberto Martini sperimenta in diversa campi, arriva a teorizzare un teatro galleggiante sull’acqua: il Tetiteatro di cui la Pinacoteca conserva documenti e un modellino; negli anni Trenta si trasferisce nella Ville Lumiere e inventa la Pittura poliedrica e la Pittura alla maniera nera. L’artista, frequentatore di personaggi di fama internazionale come Gabriele d’Annunzio, Vittorio Pica, la Marchesa Casati e assiduo espositore alla Biennale di Venezia, è noto al pubblico del primo Novecento sia per le sue illustrazioni sia per la serie Danza macabra europea, litografie che circolano sotto forma di cartoline durante la Prima Guerra Mondiale. Ma tra le moltissime opere grafiche conservate nella Pinacoteca, le litografie che colpiscono il visitatore contemporaneo sono i Misteri, capolavori in cui si trova l’anima di Martini. La padronanza tecnica, la componente onirica e un elevato livello di espressività sono qualità che rendono eterne le opere di questo maestro.
“Dylan Dog negli incubi di Alberto Martini”
- Palazzo Foscolo, via Garibaldi 65, Oderzo
- Dal 17/11/2017 al 27/05/2018
- Orario: Venerdì, sabato e domenica 14:00 – 19:00
- Da lunedì a giovedì, venerdì, sabato e domenica mattina su prenotazione
- Biglietti: intero 6 euro – ridotto 4 euro
- Info: oderzocultura.it