El rapto (The Rescue) è il film presentato dalla regista argentina Daniela Goggi all’interno della categoria Orizzonti – Extra.

Argentina. Ci troviamo nella Buenos Aires degli anni Ottanta nel momento in cui il Paese fatica a risollevarsi dopo la caduta della dittatura videliana. È in tal contesto che innumerevoli esuli hanno, finalmente, la possibilità di tornare in patria e tra questi è anche  presente Julio Levy, appartenente a una famiglia di ricchi imprenditori. La gioia di essere tornato a casa dura finché il fratello maggiore non viene rapito, il che costringerà il protagonista a combattere contro uno Stato che pare ancora avere ben poco di democratico.

Dopo Argentina, 1985 di Santiago Mitre, presentato in Concorso nella scorsa edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, anche quest’anno viene proposta una rappresentazione del traumatico processo vissuto dall’Argentina nel passaggio da un regime dittatoriale fortemente repressivo a una democrazia. Nonostante oramai il Paese sudamericano sia formalmente libero e la dittatura caduta, continuano a rimbombare gli echi del precedente periodo, il che porta al domandarsi se siano decaduti anche tutti quegli organi che hanno fatto sì che il regime restasse in piedi. O se l’esercito, così come l’Intelligence, continuino a tenere in una morsa la neo-libertà acquisita.

L’investimento da parte di Julio di tutte le proprie forze psicofisiche, così come di quella economico-finanziaria, è un atto che mano a mano inizia ad apparire vano anche allo spettatore, cosicché El rapto (The Rescue) non sia solamente la storia di un amore fraterno che si scontra, per l’ennesima volta, contro un qualcosa di ben più grande e di totalmente fuori dalla sua portata, ma anche la storia della rovina di una famiglia e di un uomo a causa di uno Stato fraudolento.

Ciò che accade nella pellicola è un qualcosa di non eccessivamente straordinario e inusuale nell’Argentina degli anni Ottanta, dove i rapimenti, con relativa richiesta di riscatto, e le uccisioni di imprenditori erano quasi all’ordine del giorno. Ma, nonostante questi innumerevoli crimini siano stati consumati alla luce del Sole da ex-videliani ancora alle dipendenze dello Stato, tutt’oggi l’Argentina fatica a riconoscere la mattanza avvenuta e a portare, finalmente, giustizia a quelle persone impunemente prima rapite e poi uccise e ai loro cari.