“Exodus: Dei e Re” di Ridley Scott

Spaccone, coraggioso, provocatorio

E dopo Noah, arriva, o meglio, torna sul grande schermo (la Bibbia è fonte inesauribile, stimolo di tante sceneggiature) una nuova, avvicente, interpretazione o versione di un altro potente personaggio biblico: Mosè.

La storia di Mosè è ben nota; intorno al 1448 a.C, in Egitto, la sorella del Faraone lo “trovò” dentro una cesta sulle rive del Nilo e lo allevò come fosse suo figlio, ben sapendo che era della stirpe degli schiavi ebrei. Mosè fu considerato dal Faraone al pari del suo discendente Ramses.
_ Appresa la verità sulla sua storia e anche sul suo destino, Mosè venne esiliato, per poi tornare in Egitto e guidare, insieme a “Io Sono”, apparso in un roveto ardente, la fuga di quattrocentomila Ebrei verso la Terra Promessa.

Ridley Scott, che ogni tre o quattro film riesce a indovinare la sceneggiatura giusta, ci ha stupito ed allettato con questo kolossal biblico, dove l’interpretazione dei testi si serve dell’immaginazione e della tecnologia, per declinare i versetti sacri in drammaturgia filmica.

Stiamo parlando del regista di Blade Runner e di Thelma & Louise, lo stesso de Il Gladiatore, Le Crociate e Un’ottima annata; Mr. Scott non ha assolutamente marcato un qualche tipo di confine, anzi sovente li confonde.
_ Questo significa che è inevitabile trovarsi di fronte a personaggi talvolta altisonanti e dal carisma muscoloso oppure di fronte a momenti di puro blockbuster kitsch.
_ Ma è anche vero che Ridley Scott, quando imbrocca la sceneggiatura giusta, anche se non perfetta, (Exodus è opera di Steven Zaillian, già autore di Schindler’s List, Gangs of New York, L’arte di vincere) la fa da padrone e diventa uno spavaldo e, allo stesso tempo, molto attento narratore di immagini e di azione, ritagliandosi, in questo caso, anche un breve momento di lungimirante riflessione.
_ Nella Torah e nella Bibbia, Exdodus: Dei e Re si insinua con fare da spaccone, ma sempre grintoso e soprattutto coraggioso nel raccontare l’implacabilità del Dio dell’Antico Testamento.

E’ vero che mancano le necessarie premesse, ad esempio non vengono spiegati i motivi della schiavitù del popolo ebraico e la parte sui Dieci Comandamenti è dir poco frettolosa e confusa.
_ Del resto è anche vero che Scott, che dedica il film al fratello Tony, morto due anni fa, si pone con un approccio da film d’azione, non certo dottrinale; solo la scelta del cast – inglesi, americani e australiani – per interpretare personaggi del Medio Oriente, dovrebbe essere un chiaro segnale di ciò.
_ A suo vantaggio, Exdodus: Dei e Re sfrutta originalità e intelligenza nella messa in scena e nel senso visivo, dalle dieci piaghe d’Egitto a una provocatoria – da noi la più apprezzata – raffigurazione di Io Sono.

Exdodus: Dei e Re è un film di intrattenimento, fluido e visionario, dove gli attori stanno al gioco caricaturale, mettendosi al servizio del regista senza primeggiare.
_ Il 3D sarà pure funzionale alla storia, ma di certo non è indispensabile. Basta la grandezza del grande schermo a rendere gloriosi gli effetti speciali.

Titolo originale: Exodus: Gods and Kings
Nazione: U.S.A., Regno Unito, Spagna
Anno: 2014
Genere: Drammatico, Avventura
Durata: 142′
Regia: Ridley Scott
Cast: Aaron Paul, Christian Bale, Sigourney Weaver, Joel Edgerton, Ben Kingsley, Indira Varma, John Turturro, Ben Mendelsohn, María Valverde, Emun Elliott, Golshifteh Farahani, Ghassan Massoud, Hiam Abbass, Dar Salim, Kevork Malikyan
Produzione: Chernin Entertainment, Scott Free Productions, Babieka, Volcano Films
Distribuzione: 20th Century Fox
Data di uscita: 15 Gennaio 2015 (cinema)