Il Festival dei Diritti Umani, 3-8 maggio 2016 alla Triennale di Milano, ha lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza al tema sempre più centrale dei diritti umani spesso violati e ignorati in luoghi geograficamente e culturalmente non sempre lontani da noi.
Il filo conduttore della prima edizione è il non-diritto di essere donna. Più della metà della popolazione umana subisce vistose, a volte aberranti violazioni dei propri diritti: dalle spose-bambine alle mutilazioni genitali, dalle discriminazioni sul lavoro all’impedimento dell’istruzione.
“Film, documentari, testimoni, professori, volontari. Il Festival dei Diritti Umani vuole fare come le piante pioniere: nascono in condizioni avverse, su terreni difficili ma riescono a trasformarli, garantendo che altre piante possano attecchire”ha affermato Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani.
Il festival prevede incontri con gli studenti, organizzati con la collaborazione del CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti), proiezioni di documentari selezionati tra le migliori rassegne internazionali dall’Associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture, e una selezione di lungometraggi di finzione e documentari – che dialogano con i temi forti del festival- scelti da Vanessa Tonnini, programmer e direttrice artistica del Festival Rendez-Vous, dedicato al nuovo cinema francese, storicamente molto attento al tema dei diritti umani e del dialogo interculturale. E ancora, dibattiti e dialoghi con intellettuali e studiosi italiani e internazionali e una mostra proposta da Amnesty International.
Il secondo tema è una vera e propria dedica ad una nazione, la Tunisia, scelta come esempio virtuoso di un Paese che sta riuscendo – non senza difficoltà – a superare una complicata crisi politico istituzionale.
“Il progresso nel cammino dei diritti umani ha bisogno non solo della nostra forte volontà di vedere rispettati i principi di uguaglianza e dignità di ogni singola persona, vicina e lontana, ma richiede anche la conoscenza delle storie, dei contesti diversi, delle culture in cui quei diritti devono e possono essere rispettati e affermati. È solo attraverso una migliore conoscenza che possiamo promuovere un sostegno efficace alle situazioni drammatiche che lo richiedono nel mondo contemporaneo” ha dichiarato il comitato del Festival.
Tutte le mattine al Teatro dell’Arte e al Salone d’Onore la programmazione sarà dedicata per gli studenti delle scuole superiori, protagonisti attivi del festival.
Al Salone d’Onore si terranno dibattiti, lectio magistralis e racconti in prima persona con ospiti e testimoni internazionali.
Al Teatro dell’Arte – i pomeriggi da martedì 3 a venerdì 6 e per l’intera giornata di sabato 7 maggio – verranno proiettati i film in concorso selezionati dall’Associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture.
In collaborazione con Amnesty International Italia, il Festival dei Diritti Umani ospiterà la prima tappa della mostra fotografica itinerante sui diritti delle donne e i matrimoni precoci e forzati in Burkina Faso. La mostra comprende gli ultimi scatti di Leila Alaoui – la fotografa marocchina rimasta uccisa nell’attentato di gennaio 2016 a Ouagadougou, dove si trovava proprio per il lavoro commissionato da Amnesty International.
L’ingresso al Festival dei Diritti Umani è libero, fino ad esaurimento posti.
Il programma è disponibile su
http://festivaldirittiumani.it/programma/