BERLINO – A pochi passi da qui vi sono luoghi dove il tempo ha visto episodi tragici e violenti, decisivi e luminosi: il Reichstag con disastroso l’incendio del 1933, ricostruito dopo più di 60 anni con la nuova cupola di Sir Norman Foster; il muro che fino a 30 anni fa divideva est e ovest, come testimonia – proprio qui davanti – la lunga e sottile striscia di mattoni inseriti nell’asfalto.
Poco più in là, Berlino di oggi e di domani, con la Stazione Centrale, spettacolare edificio di acciaio e cristallo inaugurato nel 2006; infine i nuovi, luminosi e geometrici edifici governativi che hanno accompagnato negli ultimi 20 anni la crescita di Berlino, ritrovata capitale tedesca. Un luogo dunque simbolico e ideale per ospitare l’ultimo, in ordine di realizzazione, degli oltre 170 musei che già esistono nella capitale tedesca.
Iniziato il 10 giugno 2015, come testimonia la prima pietra, e inaugurato il 5 settembre 2019, Futurium è il museo che ci mostra come si potrà vivere domani e come dovremo adattarci affinché la nostra vita sia migliore; migliore che non significa più danarosa bensì ricca di solidarietà e non di accumuli inutili e dannosi.
Nell’immenso edificio, ovviamente modernissimo, geometrico e super ecologico, si aprono i vari padiglioni dove le teorie scientifiche vengono trasformate in realtà da toccare e con le quali esercitarsi. Teorie che possono essere frutto di decine di anni di studio e ancora non concluse, come quelle sull’uso dell’energia cosmica. Ne aveva già parlato nel secolo scorso il fisico tedesco Hermann Oberth, un vero precursore, che lungamente lavorò anche a La Spezia.
Sul tema della ineguale distribuzione del cibo su nostro pianeta testimone l’opera d’arte “alternativa” della cinquantenne artista tedesca Sonja Alhäuser: un candido gruppo scultoreo in stile classicheggiante realizzato in margarina e conservato in una teca refrigerata.
C’è anche la sollecitazione a riflettere su un’istanza esistenziale che affligge governanti e governati: “40 ore di lavoro a settimana per 40 anni: vuoi davvero che sia sempre così?” Si può essere d’accordo, ma si può anche scegliere di immaginare – e magari di raggiungere – modalità di lavoro differenti.
Altro tema forte è la mobilità urbana, per il quale vengono studiati esempi diversi per soluzioni efficaci, come quello della assessora alla mobilità di Barcellona Janet Sanz Cid. Oppure soluzioni per ottenere prodotti agricoli a km zero anche nelle grandi città, come gli orti urbani realizzati nel 2018 nel centro di Londra.
Dedicato principalmente a bambini e ragazzi, che – come Greta – sono i reali fruitori del mondo di domani, ma rivolto a tutti, il museo non si fa problemi a immischiarsi, anche se con un sorriso, nella politica. Sorridete segretamente a una macchina fotografica posta in una sorta di cabina elettorale. Il vostro sorriso verrà interpretato da un algoritmo che vi dirà per quale partito avete votato alle ultime elezioni. Con me ha funzionato. Il futuro sembra guardare inequivocabilmente a sinistra: una speranza o una illusione?
FUTURIUM – Alexanderufer, Berlino.
Aperto dalle 10 alle 18, il giovedì fino alle 20. Chiuso il mercoledì.
Ingresso gratuito, per il momento…