Il Gala lirico sinfonico al Teatro Verdi ha inaugurato venerdì 6 agosto 2021 la Stagione Lirica di Padova 2021. Il concerto, in coproduzione con i Comuni di Treviso e Bassano, vede protagonista l’Orchestra di Padova e del Veneto diretta dal maestro Silvia Casarin Rizzolo. I cinque cantanti ospiti sono nomi noti al pubblico locale e internazionale: Francesca Dotto, Veronica Simeoni, Enea Scala, Lucio Gallo e Roberto Scandiuzzi.
Il programma, all’insegna della tradizione del melodramma italiano, si apre con l’Inno di Mameli, omaggio a una ritrovata possibilità di fare arte dopo la pausa forzata per le restrizioni da Covid-19. Sentimento, quello della libertà, che ritroviamo anche nell’Ouverture da Guglielmo Tell di Rossini, in cui si celebra la vittoria dei confederati elvetici sull’oppressore austriaco. L’altro pezzo per sola orchestra, posto a separare la parte delle singole arie dai duetti, è l’Intermezzo da Cavalleria rusticana di Mascagni, pagina verista molto amata anche dai meno esperti del settore.
Tra le artiste femminili si distingue il giovane soprano trevigiano Francesca Dotto che affronta la cavatina di Elvira dall’Ernani di Verdi con salda tecnica, sublime nelle cadenze assai curate e nel fraseggio sempre appropriato. Elegante nella linea di canto, Dotto dimostra di essere artista completa, in grado di affrontare anche ruoli drammatici come Norma, da cui è stato proposto il duetto “Mira o Norma” assieme al mezzosoprano Veronica Simeoni. Ascoltiamo Simeoni nell’aria “Mon coeur s’ouvre à ta voix” da Samson et Dalila di Camille Saint Saens, unico compositore straniero della serata.
Roberto Scandiuzzi, uno degli ultimi rappresentanti della scuola italiana dei grandi bassi come Ezio Pinza e Cesare Siepi, irrompe nella cavatina “La calunnia” da Il Barbiere di Siviglia di Rossini, dimostrandosi ancora artista di riferimento del repertorio buffo. Assieme a Lucio Gallo regala un godibilissimo duetto “Cheti cheti immantinente” da Don Pasquale di Donizetti. Entrambi abilissimi nel sillabato, sono la conferma di quanto la buona scuola abbia tanto da insegnare ai giovani. Apprezziamo Lucio Gallo, più che nell’aria “Nemico della patria” da Andrea Chenier di Giordano, anche nel duetto “Ardir, ah forse il cielo…” da L’elisir d’amore con Enea Scala. Oltre al duetto da Elisir, a Enea Scala spetta anche la non facile aria “Ah, mes amis” da La fille du régiment.
Il gala si conclude con il quartetto “Bella figlia dell’amore” da Rigoletto. Segue il Brindisi da La Traviata, intonato da tutti e cinque gli artisti. Successo di pubblico, distanziato nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Luca Benvenuti