Contiene piccoli spoiler

Per la prima volta dopo 6 anni e dopo altrettante stagioni, l’inverno è arrivato in piena estate. Il network statunitense HBO ha infatti optato per un insolito esordio estivo per la settima attesissima stagione di Game of Thrones, forti di un pubblico talmente vasto da poter tranquillamente evitare il rischio di ascolti più bassi comune a quasi ogni programma durante la stagione più calda dell’anno.

L’episodio Dragonstone, trasmesso in Italia su Sky Atlantic il 17 luglio, in contemporanea con gli Stati Uniti, apre una fase estremamente importante per quella che è forse la serie più seguita del momento: si tratta infatti dell’inizio di una fase conclusiva del grande racconto fantasy che ha appassionato milioni di spettatori in tutto il mondo. Questa penultima stagione (l’ottava e ultima è attesa tra il 2018 e il 2019) ha il compito di far arrivare tutti i nodi al pettine, ridefinendo alleanze e rivalità prima del grande finale noto solo al mitologico autore della saga George R.R. Martin.

E in Dragonstone questo sapore (seppur lontano) di finale si sente tutto:
è un episodio pieno di arrivi, da quello di Bran e Meera alla barriera a quello trionfale di Daenerys a Dragonstone, l’antichissima capitale dei regni Targaryen, a ridefinire (quantomeno dal punto di vista geografico) la posizione di diversi gruppi di personaggi.

Intanto a Castle Black iniziano le prime divergenze tra Jon Snow, disposto al dialogo con Cersei Lannister, e la ben più diffidente Sansa, mentre ad Approdo del Re Cersei si trova a valutare una proposta di matrimonio di Euron Greyjoy, personaggio destinato ad avere uno spazio per niente irrilevante in questa settima stagione. E ad apparire sotto una luce diversa è anche il mastino Sandor Clegane, in viaggio con Beric e Thoros, seguaci del Signore della Luce che riescono ad iniziare lo scettico Clegane ai loro riti.  Ampio spazio di questo primo episodio è dedicato a Samwell Tarly, impegnato nella vita ben più noiosa del previsto tra gli scaffali della biblioteca della Cittadella dove ha però modo di di raccogliere preziose informazioni sui Targaryen e su Dragonstone, importantissimo giacimento di Vetro di Drago. Ultima ma non ultima (in verità il primo personaggio nell’episodio in ordine di apparizione) è Arya Stark, protagonista prima di una memorabile vendetta ai danni degli uomini di Walder Frey, ad aprire l’episodio, e poi di un pacifico incontro con alcuni soldati dei Lannister, ignari di chi sia la ragazzina con cui stanno parlando.
L’intenzione di fondo di questo episodio (e probabilmente di tutta la settima stagione) sembra quello di fare ordine, di concludere una volta per tutte i lunghi viaggi che hanno caratterizzato il percorso di moltissimi personaggi attraverso le stagioni precedenti, per esempio dando loro un trono, come nel caso di Daenerys. Anche in questo senso va interpretata la presenza assai più contenuta del solito di scontri fisici e violenza in generale (fatta eccezione per la scena dell’avvelenamento degli uomini di Frey che apre l’episodio) a favore invece di lunghi dialoghi che, sebbene siano sempre stati presenti nella serie, qui appaiono un po’ più godibili scritti un po’ meglio del solito (uno su tutti quello tra Cersei e Jaime).

Da notare anche il modo in cui gli autori hanno deciso di assottigliare il numero un tempo altissimo di linee narrative, facendo incontrare personaggi diversi e fondendo così le loro storyline, in direzione forse di un fantomatico scontro fra non più di due schieramenti che secondo i fan della saga letteraria (ormai collegata solo in parte al suo adattamento televisivo, dato che la settima stagione racconta fatti tratti dal sesto capitolo de Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, inedito e non ancora completato) dovrebbe caratterizzare il finale.

Caratterizzato da elementi diversi e in un certo modo originali rispetto alle stagioni precedenti, Dragonstone fomenta alcune aspettative tano per la settima stagione quanto per l’ottava e ultima.