In occasione della quarta edizione di The Venice Glass Week – Festival internazionale dedicato all’arte del vetro in programma a Venezia dal 5 al 13 settembre 2020 – il Ca’ Pisani Deco Design Hotel della famiglia Serandrei ospita fino al 27 settembre la mostra DENISE BARR E RICHARD MARQUIS: DIVETRO & DARGENTO, ideata in collaborazione con Caterina Tognon Vetro Contemporaneo. L’esposizione, pensata per le aree comuni del design hotel, propone una selezione di gioielli in argento creati artigianalmente dall’artista americana Denise Barr, impreziositi dalle murrine di Richard Marquis, famoso artista e maestro vetraio americano, in un perfetto connubio tra metallo e vetro. Denise Barr produce gioielli da oltre trent’anni, realizzati con objets trouvés collezionati nel tempo: “(…) Ho sempre usato oggetti trovati nei miei gioielli. Credo che aiutino a raccontare una storia, di ricordi ed esperienze condivise. Quando incastono un tesoro trovato, esso diventa più prezioso e può stare di diritto accanto a qualsiasi altra pietra preziosa.”

Richard Marquis nel 1968 è artist in residence a Venezia nella famosa fornace Venini. Qui impara le tecniche della soffiatura, della filigrana e delle murrine dai migliori maestri di Murano. Rientrato negli Stati Uniti combina questa capacità esecutiva con approcci artistici nuovi e sperimentali, arrivando presto alla ridefinizione del vetro soffiato come importante medium per l’arte visiva.

Una storia di amicizia e un rapporto di collaborazione così ben descritta dalla Barr stessa: “Quando Dick Marquis ha visto i miei gioielli, ha suggerito la possibilità di includere alcune delle sue murrine. Mi stupisce enormemente l’incredibile e accurato lavoro alla base della realizzazione di una murrina. Sono piccoli gioielli loro stessi e sono onorata di avere l’opportunità di includere la murrina di Dick nei miei gioielli”.

DENISE BARR E RICHARD MARQUIS: DIVETRO & DARGENTO: fino al 27 settembre 2020. Ca’ Pisani Deco Design Hotel (Dorsoduro 979/a, Venezia)

Tutti i giorni  10 – 19  entrata libera, accesso consentito solo con presidi sanitari anti Covid