“Home” di Fien Troch

Homadonna santa

Home è il secondo lungometraggio di Fien Troch, presentato alla 73esima Mostra del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti”.

Il film (basato su avvenimenti reali) ha una struttura corale e ci riporta, con stile simili-documentaristico, le giornate di un gruppo di giovani alle prese con la scuola, le amicizie, la droga e occasionali atti violenti e gli adulti che li circondano, genitori e insegnanti. Si va dalla famiglia perfetta in apparenza che accoglie un cugino appena uscito di prigione (Derek) offrendogli un lavoro nella ditta di famiglia, alla madre che ha un ambiguo rapporto con il figlio (John).

Lo stile documentaristico è tale per via della scelta registica utilizzata, ovvero un 4:3 con macchina da presa a mano che insegue costantemente i personaggi, restringendo ancor di più il campo visivo del pubblico. Talvolta queste sequenze vengono inframmezzate da immagini che simulano le dimensioni video di un cellulare. Questo dovrebbe conferire una patina di realismo e vita quotidiana, ma a dire il vero questa scelta non viene premiata dai contenuti del film.

Essenzialmente gli intrecci di Home sono stereotipati e spesso senza continuità temporale (il rapporto di Derek e Lina, la fidanzata del cugino, è senza fondamenti, ad esempio). Il turning point è l’assassinio della madre di John ad opera dello stesso, dopo la spirale discendente di incesto e possessività. Vediamo quindi nel giro di pochi minuti due ragazzi passare dall’impennata con il motorino all’occultamento di cadavere, fino a non sapere come fare una lavatrice per lavare via le macchie di sangue.

L’idea dietro il film sarebbe quella di mostrare un campione di problematiche della gioventù olandese moderna, andando a raccontare come non sentano più l’autorità genitoriale e come si siano estraniati dalla realtà fino a rimanere impassibili di fronte a un cadavere. Il problema è che tale obiettivo non viene minimamente raggiunto, dato che lo spettatore può assistere solo a una serie di spezzoni scollegati di giovani che sperimentano la loro sessualità o la droga o l’alcol: il tutto è incredibilmente stereotipato e riflette una evidente carica iper-conservatrice che non si sofferma ad analizzare motivazioni e cause, ma si accontenta di mostrare disprezzo.

In conclusione, Home è un film che non ha assolutamente nulla da dire; pur provando a riprendere il crudo realismo di altri film simili e meglio riusciti, non riesce a staccarsi dalla sua sterile ostentazione di disprezzo, andando a dar vita a un’ora e quaranta minuti di vuoto.

Titolo originale: Home
Nazione: Olanda
Anno: 2016
Genere: Drammatico
Durata: 102′
Regia: Fien Troch

Cast: Lena Suijkerbuijk, Sebastain Van Dun, Loic Bellemans

Data di uscita: Venezia 2016

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