Il viaggio della vita – The Journey of Life è il tema attorno a cui ruota la mostra concepita per Homo Faber 2024, con la direzione artistica di Luca Guadagnino e Nicolò Rosmarini, a cui partecipano più di 400 artigiani provenienti da tutto il mondo. L’evento, approdato per la prima volta a Venezia nel 2018, ha ancora come fulcro centrale l’isola di San Giorgio Maggiore, in particolare i bellissimi e articolati spazi interni ed esterni della Fondazione Giorgio Cini.


Attraverso 10 sezioni, il percorso sviluppa un gioco di connessioni tra spazio espositivo ed oggetto esposto, invitando il visitatore a proseguire il viaggio alla costante ricerca di bellezza. Il taglio curatoriale è decisamente cinematografico, a cominciare dall’ingresso ad effetto con una lunga parete di specchi che riflette il celebre labirinto Borges, il campanile di San Giorgio e il pubblico stesso. Pochi passi dopo inizia Birth – La nascita, seguiamo il filo intrecciato sul colonnato del chiostro che, come un cordone ombelicale, ci guida per i primi passi nell’universo dell’artigianato. L’idea del gioco questa volta è applicata alla città di Venezia, sapientemente replicata su tessuto da team artigiani di diversi paesi. Ogni quadrato intessuto, parte di un gigantesco Gioco dell’Oca, riporta un’area di Venezia sulla stoffa: calli, campi e rii sono realizzati con fili, perline, pajette… ed è sorprendente notare la bellezza di tanta diversità di esecuzione dei ricami da paese a paese.


Un breve corridoio che stuzzica il senso dell’udito ci introduce nella stanza dell’infanzia / Childhood, dove l’abilità unita alla fantasia manipola gli oggetti comuni per trasformarli in suppellettili incantate come sedie dalle forme organiche, cappelli preziosi, delfini di vetro e flipper d’antan. Anche lo scalone marmoreo che introduce alla sezione successiva perde il suo tono solenne e ne acquista uno più sbarazzino grazie ai due alberi di carta posti ai suoi lati. Dopo i primi gradini, capiamo di avere abbandonato i giochi d’infanzia per approdare nel mondo degli adulti dove, pur osservando l’esposizione di coltelli e set da cocktail di grande raffinatezza, non perdiamo quella sensazione di piacere provata nelle stanze precedenti. Esplode la festa nella sala dedicata alla Celebration, rappresentata da una lunga tavolata imbandita davanti alla copia delle Nozze di Cana del Veronese. L’occhio non sa dove posarsi davanti a così tanta abbondanza di coppe, tazzine, piatti, centrotavola in ceramica, vetro, metallo: è il trionfo del convivio in ogni sua forma. Encomiabile la scelta di collegare le varie sale in un comune allestimento, ovvero un morbido e fitto drappeggio che ricopre le pareti di colori diversi, ma soffici, caldi e avvolgenti anche nelle tinte più scure.


La brillantezza degli smalti, la lucentezza dei vetri e i colori delle folies presenti a tavola vengono smorzati nella stanza successiva, più intima, dedicata all’Inheritance – l’eredità. Immagini in bianco e nero si susseguono sul soffitto e accompagnano il visitatore in un lungo viaggio, proiettato al passato e al futuro nel medesimo istante. A un passo dalla serietà di quest’ultimo argomento si raggiunge la leggerezza dell’amore – Love, che sboccia in centinaia di fiori di carta e tessuto, bouquet provenienti da diversi paesi del mondo e destinati a durare molto più a lungo dei loro “originali naturali”. Una bellezza eterna e senza tempo, come quella che si riflette nelle spille e nei bracciali della stanza successiva. Un luccichio che a volte stordisce, soprattutto quando i pezzi esposti sono così tanti. Per fortuna ci pensano gli artigiani presenti a spiegare la concretezza di questi sogni, illustrando come applicano un brillante, preparano lo schizzo per un modello, assemblano i vari pezzi di un orologio. E così attraversiamo Journeys – Viaggi e Nature – Natura, e osserviamo la pazienza, la costanza e la professionalità di questi lavoratori esposta tramite le loro opere, dai mappamondi giganti a riproduzioni dei reef in cartone, da lampade fluttuanti a vasi multiformi.


Una volta approdati alla sala dei Sogni – Dreams ci ritroviamo in un set dell’inconscio. Quella che un tempo era la piscina coperta dell’istituzione, oggi è stata nuovamente riempita d’acqua dopo trent’anni di inutilizzo ed ospita delle presenze misteriose e un poco inquietanti, quasi un omaggio a Suspiria con quel rosso intenso che invade l’oscurità e il perimetro della stanza accerchiato da maschere rituali di ogni tipo, tradizionali e di invenzione.
Le stanze al termine del percorso rilasciano la suspence raggiunta all’apice del sogno per tornare a fare il punto sui materiali e l’artigianalità e riattivando, dunque, Dialoghi – Dialogues tra i vari mestieri e tra pubblico e artigiani. Infine la fine, o meglio, la non-fine nell’Oltrevita – Afterlife che conclude la mostra tra sfaccettate nuvolette sospese su una sala solenne, che riflette sulle diverse percezioni e culti della morte, sull’eternità dell’arte e del suo artefice. Una luce dorata si espande nello spazio e inonda la città di Venezia, celebre a sua volta per l’oro, un invito a proseguire il viaggio e scoprire i laboratori artigiani presenti sul territorio.

HOMO FABER 2024 – The Journey of Life
1-30 settembre 2024
Fondazione Giorgio Cini – Isola di San Giorgio Maggiore, Venezia
Maggiori informazioni > https://2024.homofaber.com/
Catalogo online > https://2024.homofaber.com/ecatalogue