Dalla collaborazione tra l’Istituto Provinciale per l’Infanzia “Santa Maria della Pietà” di Venezia e la Fondazione Museo del Violino Antonio Stradivari di Cremona, polo d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale nel settore degli strumenti ad arco, nasce un articolato progetto per studiare, conservare, restaurare e valorizzare gli antichi strumenti della propria preziosa collezione, la cui storia si intreccia con l’arte di Antonio Vivaldi, il più celebre tra i maestri di musica della ragazze ospiti dell’Ospedale della Pietà, fondato nel 1346. Ne hanno parlato giovedì 12 settembre al Teatro La Fenice, con la presenza di Fortunato Ortombina Soprintendente, Maria Laura Faccini, Presidente dell’Istituto “Santa Maria della Pietà” e Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona e Presidente del Museo del Violino. Al termine dell’incontro il Maestro Alberto Martini ha suonato il preziosissimo violino Antonio Stradivari Lam-ex Scotland University 1734. Per il pubblico, invece è stato presentato alle ore 20.30 nella Chiesa della Pietà a Venezia da Maria Laura Faccini, Presidente dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia “Santa Maria della Pietà” e da Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona e Presidente del Museo del Violino “Antonio Stradivari”, seguito da un concerto de I Virtuosi Italiani, Maestro di Concerto al violino, secondo l’usanza barocca, e seguito nuovamente dall’esibizione di Alberto Martini. In programma musiche di Arcangelo Corelli, Tomaso Albinoni, Antonio Vivaldi, Giuseppe Tartini.
La collezione dell’Istituto Provinciale per l’Infanzia “Santa Maria della Pietà”, antica Istituzione rivolta all’assistenza dell’infanzia abbandonata e conservatorio di musica, comprende un rarissimo complesso di strumenti “barocchi” quasi tutti allo stato originale, provenienti da un’unica e antica Cappella Musicale e non sottoposti a manipolazione per l’esecuzione moderna. Vivaldi lavorò all’istituto a partire dal 1703, come Maestro di Violino e successivamente come Maestro di Concerti, occupandosi dell’insegnamento alle Figlie di Choro e quindi anche della scelta e dell’acquisto degli strumenti musicali. Tra il 1703 e il 1740, l’Ospedale acquistò più di cinquanta strumenti, molti dei quali fanno parte della collezione, tra cui spiccano alcuni pezzi di altissimo pregio storico, realizzati da celebri liutai, come i due violoncelli di Matteo Goffriller e i due violini attribuiti a Andrea e Pietro Guarneri.