“Il cadavere ingombrante” di Léo Malet

Un nuovo caso per Nestor Burma, tra cadaveri e maîtresse

È uscita solo il mese scorso, nella collana Darkside di Fazi, una nuova avventura dell’investigatore privato Nestor Burma. Un altro mistero parigino, popolato di cadaveri e di belle ragazze; una lettura coinvolgente, da portarsi sotto l’ombrellone.

L’avventura inizia con una misteriosa telefonata: la signora Désiris decide di ingaggiare Burma per scoprire l’origine di alcune somme misteriose, apparse sul conto del marito disoccupato. L’indomani Burma si presenta all’appuntamento, ma a casa Désiris incontra solo una cameriera svenuta e i cadaveri della coppia. Sembrerebbe proprio trattarsi di un omicidio-suicidio: Charles Désiris ha eliminato la moglie e poi sé stesso. Il caso viene archiviato dalla polizia, ma il cervello di Burma non smette di ronzare: sarà perché era stato convocato dalla signora proprio alla vigilia della sua morte, sarà perché il movente non è stato chiarito.

I mesi passano e il nostro protagonista viene coinvolto in un nuovo caso: la bella Dany Darnys, astro nascente del cinema francese, lo assume per trovare la sua sosia – una ragazza davvero molto simile a lei, che posa per riviste di dubbio gusto rovinandole la reputazione. Il fiuto di Nestor Burma gli dice che questo caso lo riporterà sulla strada di Charles Désiris, inventore geniale ma sfortunato. Pare che il defunto stesse lavorando a un’invenzione straordinaria, che avrebbe potuto fruttargli una fortuna, e pare anche che qualcuno lo abbia finanziato (da qui le somme di denaro che la moglie non sapeva spiegarsi).

Nessuno lo ha ingaggiato per scoprire la verità, ma Burma decide comunque di indagare, per conto suo e senza ricompensa. Le ricerche lo porteranno a trovare altri cadaveri, palazzi antichi con meccanismi segreti, pallottole indesiderate. L’inarrestabile Burma finisce in una palazzina abitata da un gruppo di maîtresse, che diventerà il centro nevralgico delle sue inchieste. Qui, circondato da donne bellissime ma talvolta senza scrupoli, Bruma incontra delle preziose alleate, delle criminali e -sfortunatamente- pure delle vittime.

Anche questo romanzo, come tutti quelli della serie, sa coinvolgere il lettore pagina dopo pagina, catturandolo nella sua rete di menzogne e mezze verità. È impossibile non identificarsi nello scorrettissimo Nestor Burma, che ci diverte col suo linguaggio colorito e la sua debolezza per l’alcol, pur rimanendo infallibile. Non sbaglia un colpo, il nostro investigatore: anche perché al suo fianco, nei momenti più difficili, c’è sempre la fedelissima segretaria Hélène – un’aiutante precisa e disincantata che Burma saprà ricompensare generosamente, a caso risolto.

Léo Malet, Il cadavere ingombrante, Fazi Editore, 2017, pp.207, 15.00 euro

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