Il Servitore di due padroni, uno dei grandi classici di Carlo Goldoni, viene riproposto in baracca e con burattini da una compagnia composta da cinque donne in una versione “da camera” e prodotta dalla Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona in collaborazione con il Teatro dell’Orso in peata di Venezia.
Due gli appuntamenti nel Veneto: mercoledì 31 ottobre alle 21.00 e giovedì 1 novembre alle 18.00 al Teatro a l’Avogaria di Venezia, sabato 3 novembre alle 21.00 e domenica 4 alle 18.00 al Piccolo teatro di Giulietta – Foyer del Teatro Nuovo/ingresso dal Teatro Nuovo di Verona.
Lo spettacolo, ideato e costruito da Antonella Zaggia e Piermario Vescovo, intende andare oltre il consueto confronto con la Commedia dell’Arte e impiega mezzi diversi, soprattutto più artigianali, come il “teatro di figura”, in una versione fortemente contaminata dalla presenza e dall’azione umana “a vista”, per riproporre il plot della celebre commedia. Più che a una scontata trama per imbandire lazzi e improvvisazioni, il Servitore di due padroni finisce con il diventare una sorta di raccolta di cover, le canzoni che tutti conoscono, che gli interpreti, e non solo i grandi, provano a reinterpretare. Preziosi ritrovamenti a Dresda offrono ora materiali interessanti sulle versioni “da esportazione” delle commedie goldoniane: quella del Servitore, con un ruolo molto più forte di Pantalone, restituisce un disegno intermedio tra il primo canovaccio composto da Goldoni, perduto, e il testo che egli scrisse poi compiutamente nel 1753 per la pubblicazione, quello a tutti noto. Ne sono interpreti Linda Bobbo, Ludovica Castellani, Michela Degano, Marika Tesser e Antonella Zaggia.