Filippo Venturi, classe 1972, gestisce una trattoria nel centro di Bologna – un locale tradizionale, con le stoviglie spaiate e piatti appesi al soffitto. È qui, tra lasagne fumanti e indimenticabili tortelli ricotta e limone, che l’oste Venturi immagina le sue storie, trame complesse che si diramano tra le strade di quella che rimane la vera protagonista: Bologna.
Il tortellino muore nel brodo è, casualmente, il romanzo che mi ha permesso di scoprire quest’autore, catturandomi con la copertina pop di Pino Sartorio. Il protagonista, Emilio Zucchini, è un po’ l’immagine riflessa dello stesso Venturi: Emilio, infatti, gestisce un’osteria nel cuore di Bologna, è appassionato di cucina, interessato alle donne e –soprattutto- innamorato della sua città.
Una serie di fatti accidentali scuote Emilio dalla sua vita monotona ma sicura; l’amico di tutta la vita, Nicola Fini, ha bisogno del suo aiuto per ritrovare Giulia, la figlioletta scomparsa. Pare sia stata, inspiegabilmente, rapita. Nicola non è ricco, anzi, ha alle spalle una sequenza di sfighe che lo ha impoverito nel portafogli e nell’anima. Eventi difficili, duri da spiegare ai suoi due bambini, Giulia e Tommy.
Emilio non si perde d’animo. L’affetto profondo che lo lega a Nicola e alla sua famiglia anima il motore della sua Vespa Special, mentre percorre le vie di Bologna a caccia del rapitore. Il romanzo, divertente e accattivante, è popolato di personaggi che non sono eroi o antieroi. Cico Pop, lo sfortunato Joe, l’innamorata Emma sono più persone che personaggi, pieni di sfumature e contraddizioni, né buoni né cattivi.
A volte siamo travolti da fatti imprevedibili: la sfoglia per le lasagne non ne vuol sapere di venire bene, un cliente spaccone ci lascia una recensione non proprio positiva, la nostra figlioccia di dodici anni viene rapita. Tutto questo accade a Emilio in un giorno apparentemente normale ma il nostro protagonista saprà come rispondere a ciascun colpo. Mentre ci sono cose che no, semplicemente, non sono possibili, accettabili o nemmeno umanamente immaginabili: «Mi dispiace davvero, ma ci sono cose nella vita che si possono avere e altre no. Il tortellino al pomodoro proprio no. Il tortellino muore nel brodo».
Filippo Venturi, Il tortellino muore nel brodo, Mondadori, 2018, pp. 196, 18,00 euro.