In ricordo di Enzo Di Martino

Un critico appassionato

Sono trascorse due settimane dalla scomparsa del critico d’arte Enzo Di Martino, giornalista e curatore che per anni ha rappresentato un punto di riferimento costante in ambiente veneziano. Di Martino, nato nel 1938 a Poggiofiorito in Abruzzo, aveva scelto Venezia come sua residenza. Arrivato nella città lagunare dopo essersi diplomato all’Accademia Navale di Livorno, rimase così affascinato da Venezia che nonostante fosse già tenente optò per una svolta radicale nella sua vita pur di non lasciare la città.

Così all’inizio degli anni Sessanta Enzo Di Martino, da sempre una persona decisa e curiosa, ha iniziato a costruire la sua nuova vita, grazie anche alle persone che nel frattempo aveva incontrato.  L’arte non è stata una scelta, quanto piuttosto una passione a cui è approdato per altre vie, individuabile fin da subito nel suo amore per la città e per alcuni artisti che essa custodisce, come ad esempio Tintoretto a cui Di Martino si sentiva particolarmente legato.

Negli anni Sessanta insieme a Silvano Gosparini e Lilli Olbi creò la Libreria – Galleria Internazionale, sede di incontri, discussioni e mostre (esposizioni su temi di attualità come “I pittori e la fame” o “I pittori e la storia”) che coinvolgevano studenti, scrittori, filosofi, storici e invitavano la popolazione a partecipare. In ambito politico bisogna inoltre ricordare la sua partecipazione alla prima marcia antimilitarista Milano – Vicenza a favore dell’obiezione di coscienza, insieme ad un giovane Pannella e Piero Pinna. Purtroppo gli anni Sessanta a Venezia non sono ricordati solamente per il contesto culturalmente vivace in città, ma anche per lo scioccante evento dell’acqua granda che ha portato alla chiusura di uno straordinario luogo di incontro come la Galleria Internazionale.

Questa esperienza rappresenta solo uno dei numerosi progetti a cui lavorò Di Martino, in queste settimane ricordato per la sua attività presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia, il lavoro di giornalista del Gazzettino per ben 40 anni e dell’Avanti per un decennio. Pubblicò testi critici e recensioni su numerosissime testate culturali, articoli che a volte destavano scalpore. Fu molto discussa, ad esempio, la questione di Giovan Battista Piranesi, di cui Di Martino pubblicò l’atto di battesimo su “Immagini Technica”nel 1978, sostenendo la nascita del celebre incisore a Venezia. Una riscoperta a cui farà seguito il documentario di Guido Vianello, la mostra “Piranesi a Pirano” presso l’Obalne Galerja nel 1988, l’intervista immaginaria a Henri Focillon apparsa su ARTE/Documento nel 2008 e infine la recente pubblicazione del volumetto “A proposito di Piranesi. Una rilettura”.

Fruttuose furono le sue collaborazioni con enti prettamente veneziani come la Fondazione Bevilacqua La Masa, l’ASAC – La Biennale di Venezia, la Fondazione di Venezia; così come la costante attività con i Musei di Palazzo dei Pio a Carpi,  il Centro Saint-Bénin ad Aosta, il Museo di Palazzo Farnese a Ortona e il MAS a Giulianova.

Fu assiduo frequentatore di mostre (in particolare della Biennale di Venezia, di cui ricordiamo che ha pubblicato la storia in un corposo volume) e di artisti, promulgatore instancabile di iniziative: il Premio Do Forni, la Triennale Europea dell’Incisione di Grado, Il convegno Internazionale sulla Grafica d’Arte negli anni Novanta o il seminario per la Conservazione e il Restauro dell’Arte Contemporanea, fino al recente progetto realizzato insieme a Joe Tilson per l’Hotel Ausonia Hungaria a Lido di Venezia. Anticipatore dei tempi quando voleva fondare una scuola per i mestieri del teatro coinvolgendo La Fenice e una scuola per artisti del vetro a Murano, visionario nel pensare di poter realizzare un iconico ponte in vetro con il sostegno dell’azienda Perugina.

Non si può che rimanere stupiti da quanti eventi e iniziative il critico è riuscito a portare avanti negli anni,  storiche le frequentazioni con Virgilio Guidi e Giuseppe Marchiori – che definiva con tenerezza suoi “maestri”- poi Armando Pizzinato, Livio Seguso, Vladimir Velićković, Riccardo Licata, Giuseppe Zigaina, Mimmo Paladino, Emilio Isgrò, Marco Ambrosini… solo per citarne alcuni (testimonianze ritrovabili anche nella sua pubblicazione di “Memorie”) e penso che la città di Venezia debba un sincero ringraziamento a Enzo Di Martino per avere coltivato e divulgato con costanza fino alla fine la sua passione per l’arte e la cultura.