“Io e Lucy” di Dave Barry

La felicità spiegata da un cane

Avete presente quei libri di self help, in cui presunti guru ci insegnano come essere più felici? Come vivere al meglio la nostra vita, apprezzando quello che abbiamo e lasciando andare ciò che non possiamo cambiare? Ecco, questo è uno di quei libri, però scritto da un cane.

Chiunque abbia un cane lo sa già: i nostri amici a quattro zampe sono gli esseri più felici della Terra. Sempre grati, sempre pronti a sorprendersi ed entusiasmarsi per i grandi piaceri della vita: un insetto che vola, la pipì di un altro cane, un divano nuovo tutto da sporcare. Dalla loro leggerezza possiamo imparare molto: questo ha pensato Dave Barry, giornalista e scrittore americano vincitore del Premio Pulitzer. Barry ha prestato la voce e la penna al suo cane Lucy, un adorabile meticcio di dieci anni. E Lucy (che campeggia in copertina, con l’aria saggia e tonta tipica dei cani) ci regala in queste pagine sette, preziose lezioni di vita.

Io & Lucy non è l’ennesimo racconto strappalacrime sull’amicizia tra un uomo e il suo fedele compagno. Il libro fa piangere, ma solo dalle risate. La verve comica di Barry riempie ogni pagina regalandoci una lettura ironica (e autoironica), piena di riferimenti autobiografici e ricca di spunti di riflessione. Barry cita la mindfulness, ovvero la consapevolezza di sé e della realtà nel momento presente e in maniera non giudicante. I cani sono maestri in questo, e così anche Lucy: «Lei è sempre presente nell’attimo. Vive per il presente. Non si sofferma sul passato né si preoccupa per il futuro. […] Ma quello che ammiro davvero della mindfulness di Lucy – e stiamo arrivando alla lezione di questo capitolo – è come le permetta di essere un’ottima compagnia. È un cliché, ma solo perché è così vero: nessuno ti ama come il tuo cane. Quando sei con il tuo cane puoi essere mentalmente altrove, ma lui non lo è. Il tuo cane è sempre lì con te.»

Questo ci porta a una delle principali lezioni di Lucy: prestate attenzione alle persone che amate. Non più avanti. In questo momento. Un consiglio apparentemente scontato, che ha fatto riflettere Barry su quanto poco sia effettivamente presente nella vita e nelle conversazioni della sua famiglia, continuamente distratto o allontanato dalle preoccupazioni, dal lavoro e soprattutto dal cellulare: «Ehi Daaave! Non controlli Twitter da quasi novanta secondi, Dave!»

Un altro insegnamento riporta: non smettete di divertirvi. E se avete smesso, ricominciate a farlo. E così l’autore, all’età di settantadue anni, recupera la voglia di mettersi in gioco, riallacciando i contatti con amici di vecchia data e con la sua band – i Rock Bottom Remainders, un gruppo strampalato in cui suona anche Stephen King.

Lucy condivide le sue riflessioni illuminanti sull’amicizia, la vita e la felicità. Temi che possono sembrare un po’ troppo grandi per un semplice cane; eppure i nostri compagni canini si rivelano molto più capaci di noi nell’apprezzare le piccole gioie quotidiane: una passeggiata avventurosa, un nuovo incontro, una carezza. Questi sette insegnamenti (più uno bonus, alla fine) servirebbero un po’ a tutti; e hanno il pregio di essere spiegati attraverso le avventure di protagonisti molto speciali – Lucy e l’allegra banda che popola queste pagine: Mistral, Earnest, Zippy e il bruttissimo Brutus.

Dave Barry, Io e Lucy, Piemme, 2019, pp. 187, 16,90 euro.

http://www.edizpiemme.it/libri/io-e-lucy