“Julieta” di Pedro Almodovar

Pedro, e fattela una risata ogni tanto!

Il nuovo film di Pedro Almodovar, presentato in concorso al Festival di Cannes, è una tragedia greca imbevuta di senso di colpa biblico.

Almodovar ha assemblato insieme tre racconti di Alice Munro – Fatalità, Fra poco
e Silenzio – per il suo nuovo ritratto femminile: Julieta.
Un film sceneggiato su due piani temporali, Julieta giovane donna che incontra l’amore della sua vita e Julieta donna matura che guarda avanti, nonostante un passato in frantumi.Buena-Cannes-Julieta-Pedro-Almodovar_917618266_11345668_667x375

Il racconto inizia con una Julieta, più o meno ai nostri giorni, che, scrivendo un diario per la figlia, svela identità e segreti della sua vita, per fornirle quella spiegazione mai data.

 

Julieta è essenzialmente un’opera minore del regista spagnolo, che già da qualche film ha cambiato tono oppure ha voltato pagina. Noi non lo sappiamo, ma forse nemmeno lui. E questo film ne è la prova, perché a un certo punto sembra che Almodovar stesso voglia prendere le distanze dai suoi personaggi.

 

Dello stile che lo contraddistingue restano 14599356584885
l’atmosfera pop art e le sue donne, eleganti e distaccate dalla terra del mondo.
Almodovar ha sempre saputo suscitare emozioni attraverso i suoi film, dall’entusiasmo (Légami) alla sensibilità (Donne sull’orlo di una crisi di nervi), dallo stupore (Tacchi a spillo) alla commozione (Tutto su mia madre), dalla perplessità (La pelle che abito) alla stanchezza (La mala educación)… Julieta disorienta.
Di certo in risalita rispetto ai suoi inspiegabili Amanti Passeggeri, questo film è una riflessione sulla memoria, sulla perdita e soprattutto sul senso di colpa, espressa con gravosi toni – colonna sonora compresa – melodrammatici. Con la pretesa di essere costruito come un thriller alla Hitchcock, con tanto di strizzatina d’occhio a effetti visivi vintage, Julieta è insoddisfacente per il suo essere un melodramma convenzionale. Almodovar, forse per non intaccare troppo i racconti della Munro, ha armeggiato poco con la storia, lasciandosi trasportare da un’emotività frenata, che non gli appartiene.

 

Manca la contaminazione dei generi, leggerezza, ironia e dramma, mancano i suoi personaggi effervescenti ed eccentrici.
Ma, come dicevamo prima, il difetto narrativo maggiore, quello che grava sulla storia, è il tema centrale: il senso di colpa biblico, che spezza e spazza vie le persone, tutti saranno puniti per le loro colpe, nessuno ha diritto a una gioia. Un film di Almodovar, ma di Almodovar c’è poco.

 

 

 

 

 

Titolo originale: Julieta
Nazione: Spagna
Anno: 2016
Genere: Drammatico
Durata: 96′
Regia: Pedro Almodóvar
Cast: Adriana Ugarte, Inma Cuesta, Emma Suárez, Darío Grandinetti, Rossy De Palma, Susi Sánchez, Daniel Grao, Michelle Jenner, Nathalie Poza, Pilar Castro, Joaquín Notario, Blanca Paré
Produzione: El Deseo
Distribuzione: Warner Bros. Pictures Italia
Data di uscita: Cannes 2016 – In Competition
26 Maggio 2016 (cinema)