”Sa cosa significa Kindeswohl?’’, la domanda viene posta da Marinella Colombo al procuratore penale di Milano durante l’interrogatorio. Il film di Franco Angeli gravita attorno a questo termine, il Kindeswohl, ovvero il bene del bambino, da cui scaturisce il titolo. Il dramma che vive Marinella Colombo viene condensato in poco più di un’ora, senza mai uscire da quelle quattro mura che la vedono raccontarsi.
Questa è la vera storia di Marinella, la quale viene accusata di aver rapito i suoi stessi figli, sottraendoli al padre che si trovava in Germania, per riportarli a Milano con lei, dove aveva ricevuto una proposta per un nuovo lavoro. Livia Bonifazi interpreta la protagonista di questa vicenda non solo riuscendo a trasmettere il dolore, ma soprattutto la determinazione nel voler agire contro un sistema che è ingiusto. Infatti, sebbene Marinella appaia colpevole davanti alla legge, la realtà dei fatti è ben diversa. Ciò che emerge è la problematicità del sistema tedesco di affidamento e tutela dei minori, inconciliabile con quello italiano, in quanto vige un organo preminente, lo Jugendamt. L’ente si occupa del controllo della famiglia e della gioventù, fungendo in casi come questo da terzo genitore, e che, più volte riconosciuto responsabile di aver violato i diritti fondamentali dell’uomo, le ha sottratto i figli dopo la separazione dal marito tedesco.
Perfettamente calzante è la scelta di voler svolgere interamente la vicenda all’interno della sala dell’interrogatorio, giocando molto sui primi piani dell’attrice che racconta una storia alla quale è difficile rimanere indifferenti. Da anni Marinella ha portato avanti la battaglia contro lo Jugendamt, una lotta non solo per se stessa, ma per tutti coloro che si trovano in una situazione non troppo dissimile dalla sua, e ciò traspare perfettamente dal film. Infine la sua lotta viene raccontata attraverso alcuni video di repertorio e attraverso le persone che l’hanno conosciuta e che hanno avuto la fortuna e il coraggio di starle accanto durante questo difficile percorso.
Marinella diviene così paladina dei diritti genitoriali, un caso straordinario tra una miriade che tutt’oggi hanno luogo, di un sistema che agisce per interesse del paese e non dei singoli individui, annullandone la dimensione umana. La sua storia ancora poco conosciuta, che si spera raggiunga un pubblico più ampio, verrà distribuita dal 18 febbraio on demand su CGTV e su Prime Video.