Grazie all’intensa e appassionata interpretazione di Chiarastella Seravalle e Rachele Colombo, stasera le mille voci di Lilith riecheggiano fiere e ipnotiche nello spazio dell’Auditorium Candiani. La sua luna nera è l’astro più luminoso.
Per gli antichi ebrei Lilith era la prima moglie di Adamo, precedente a Eva, ripudiata e allontanata perché si rifiutò di obbedire al marito che pretendeva di sottometterla. Da allora diviene simbolo di tutti gli aspetti della femminilità considerati negativi nell’immaginario popolare. Lilith la lussuriosa, l’adultera, la strega. Ma anche le etichette sono tentativi di sottomissione. E Lilith non ci sta.
Il suo spirito libero si incarna in alcune figure femminili che dal palco ci raccontano di come la loro indipendenza e il loro coraggio le abbia rese sole ma immortali. Temute e desiderate. Amate e insieme odiate dagli uomini perché inaccessibili, comprese solo dai grandi artisti che hanno saputo raccontarle attraverso le parole.
Le parole di Primo Levi, Eschilo, Charles Baudelaire, Pablo Neruda, William Shakespeare che risuonano nel buio dell’Auditorium, e luminose si fanno strada nella crepitante oscurità dei secoli per raccontarci, attraverso una messa in scena poetica, perfettamente costruita e senza concessioni alla retorica, le vite di donne appartenenti ad un sesso tutt’altro che debole, per svelarci l’inganno di una storia scritta dagli uomini, impegnati a difendere la loro indipendenza ma spaventati quando la sventura li pone di fronte a quella di una donna. Riconoscerne e apprezzarne il valore o ripudiarla fingendo che non esista. Questo il dilemma.
Ideazione e testi: Chiarastella Seravalle
Attrice: Chiarastella Seravalle
Musiche e voce: Rachele Colombo
L’Associazione Arte-Mide Teatro è impegnata da anni nella ricerca (Il filo delle Donne Venexiane) e indaga sugli archetipi e sulle figure di donna che hanno lasciato un segno nella città di Venezia e nel mondo.