La Mahler Jugendorchester inaugura la stagione a Pordenone

Geharher e Jordan sul palco del Verdi per la Nona Sinfonia

Solo due giorni prima suonavano nella prestigiosa Royal Albert Hall di Londra per tenere uno dei concerti del BBC Proms, ora si dirigono a Dresda e poi a Stoccarda dove concluderanno il loro tour. Giusto al centro si inserisce il concerto di Pordenone, unica data italiana dopo quella di Bolzano dove la Gustav Mahler Jugendorchester ha trovato la propria base, per il concerto di apertura della nuova stagione musicale in cui il direttore artistico Maurizio Baglini è pronto ad accogliere le orchestre più quotate a livello internazionale, alcuni dei più affermati gruppi cameristici degli ultimi tempi, un interessante approfondimento al repertorio per violino, un’incursione all’opera e al jazz oltre a un omaggio a Salvatore Sciarrino, Leone d’oro alla prossima edizione della Biennale Musica di Venezia.

Prima di entrare nel cuore del programma con la Nona Sinfonia di Mahler, l’orchestra giovanile più acclamata al mondo ha ospitato sul palco il baritono Christian Gerhaher per l’esecuzione dell’ultimo canto da Das Lied von der Erde. Nel descrivere musicalmente il commiato dell’individuo dal mondo nel quale non riesce più a riconoscersi, la vocalità di Gerhanher incarna sia musicalmente che spiritualmente la voce di un uomo che si accinge a pronunciare il suo addio – Der Abschied – sulle parole di due antiche poesie cinesi, mentre l’orchestra ricostruisce l’idea di un paesaggio che si prepara alla sera. Così le lievi vibrazioni orchestrali non prevaricano in alcun modo le delicate effusioni di una voce cangiante, sostenuta con intelligenza e ampia musicalità. Su queste caratteristiche si struttura dunque l’intesa tra la voce di Gerhaher e il gesto di Philippe Jordan, direttore musicale stabile dell’Opéra National de Paris oltre che direttore principale della Wiener Symphoniker, nel comune accordo di elevare il capolavoro di Mahler nel pieno delle sue potenzialità.

A partire dall’Andante del primo movimento della Sinfonia, all’Adagio dell’ultimo, la conduzione di Jordan, oltre a metter a fuoco l’intricato discorso tematico inquadrato da sonorità che dalla soglia di vibrazione minima si apre con disinvoltura al tutti orchestrale, prende in piena considerazione le proprietà del silenzio come dimensione in cui tutto il materiale musicale messo in gioco da Mahler evapora e si dissolve all’ascolto. In questi termini il direttore rapisce il pubblico che ha riempito il Teatro Comunale intitolato a Verdi prima di autorizzarlo a rilasciare ripetuti cicli di applausi.