La meraviglie dello Stato di Chu in mostra

I suoni del Fiume Azzurro a Este e L'Arte della guerra ad Adria

Nel 221 a. C. lo Stato di Chin spazzò via quello di Chu, espressione di una potenza culturale, oltre che militare, quasi millenaria. Regnava su Qin – Shi Huangd – che si proclamò Augusto Imperatore creando l’Impero Cinese e donando ai posteri la Grande Muraglia, il grande canale imperiale, unificando i pesi e le misure, costruendo la mitica tomba dei seimila guerrieri e cavalli di terracotta. Ma l’odiato regno di Chin entrò nella leggenda dopo ventidue secoli con la scoperta di alcune tombe, testimoniando il suo glorioso passato.

Il regno di Chu si estendeva sulle odierne province di Hubei, Hunan, Henan, Chongqin e parte del Jiansu compresa l’area dell’attuale Shanghai. Nel trascorrere dei secoli la sua aggressività militare si trasformò in compiacimento nella vita sedentaria allietata dalle arti, soprattutto la musica e la sofisticata lavorazione del bronzo e delle lacche, raggiungendo livelli di una unica originalità.

Gli esperti del Museo Archeologico della provincia di Hubei sono i primi interlocutori della intraprendente squadra dell’Amministrazione Comunale di Este che, recatasi ripetutamente in Cina, costatò che i reperti preziosi dei loro musei avevano delle qualità similari con quelli di Hubei e – di più – erano stati scoperti ambedue lungo le sponde di due leggendari fiumi: Il Po per i Veneti e il Fiume Azzurro per i Cinesi.

Le Tombe, nel cuore della Cina meridionale, sono state restituite in uno stato di ottima conservazione dovuto al terreno umido e sommerso dalle falde acquifere che proteggevano gli oggetti coperti dalla provvidenziale “lacca”. Una sorte di resina preveniente da un albero speciale. Le lacche di Chu sono di una varietà sorprendente: si laccavano non solo il legno e il bambù ma anche il bronzo, la terracotta e il cuoio, facendo conservare gli stufecienti colori, esaltando l’arte raffinata di quegli antichi artigiani. Gli oggetti in bronzo costituivano un elemento fondamentale per affermare il prestigio delle classi nobili, la loro stessa potenza politica ed economica. Ecco allora lo sciorinare di oggetti preziosissimi che mettono il luce le cesellature di vasi di ogni tipo per variegate finalità e rare testimonianze della potenza militare di quel regno.

Il culto degli antenati è alla base della cultura cinese e in particolare dello Stato di Chu: per onorarli allestivano nelle loro tombe una sorta di “tavola imbandita” che accompagnava verso l’Aldilà i propri cari con cibi e bevande abbondantemente collocati in contenitori in bronzo di elegantissima fattura e decorazione, suddivisi in due grandi categorie : vasi sacrificali e recipienti di uso comune.

Ammiriamo ad esempio il contenitore rituale detto “ding” con le sue tracce di fumo e ceneri che serviva per sacrifici rituali: finemente decorato e dotato di anelli e appendici a testa di bufalo e sostenuto da tre “piedi” a forma di zoccolo. Oppure il recipiente rituale per vino detto “Zun” dalla raffinata decorazione in argento e oro sulla base di bronzo, reperto unicum nel suo genere. Sorprendente è il tavolino dai quattro angoli leggermente rialzati, riccamente disegnato con motivi a nuvole e tuoni. Pure l’incensiere é impreziosito da motivi decorativi.
Destano meraviglia l’esposizione di 34 campane di bronzo appese da supporti lignei e di 25 campane di pietra ,incise e dipinte, che creavano un effetto sonoro decisamente particolare e testimoniano la presenza di grandi orchestre che onoravano i defunti.

Pure decorate e accurate erano le armi, epifaniche dimostrazioni di potenza e dominio. Si ammirano una armatura e un copricapo con le tre parti della corazza tra loro ben cucite da fili di seta, composte da placche in cuoio pressato e laccato dai colori di eccezionale vivacità. Le spade esposte sono decorate e fuse in bronzo; le alabarde hanno la lama a doppio taglio montate su aste di bambù. Dieci frecce fornivano la faretra degli arceri mentre la “balestra” era una sorta di vera e propria pistola ante litteram che lanciava dardi, in dotazione di chi combatteva dal carro di guerra. Le loro parti meccaniche testimoniano l’alto livello tecnologico di quello Stato.
Queste due mostre aprono degli squarci di alta civiltà e pure una conquista di raffinata cultura da parte degli amministratori comunali di Este.

TARIFFE BIGLIETTI
Di seguito le tariffe per le esposizioni di Este – I suoni del Fiume Azzurro e Adria – L’Arte della Guerra.
L’esposizione presso il Museo d’Arte Orientale di Venezia è compresa nel biglietto di ingresso Ca’ Pesaro.
BIGLIETTO INTERO RIDOTTO
Biglietto mostra integrato (2 esposizioni + Museo) Este e Adria € 12.00 € 10.00
Biglietto Mostra (Este e Adria) € 9.00 € 7.00
Biglietto sezione singola + museo (Este o Adria) € 8.00 € 6.00
Biglietto sezione singola (Este o Adria) € 6.00 € 4.50
Biglietto ridotto per scuole / € 3.00