Il terzo capitolo sul vice questore più desiderata d’Italia, la bella, arguta e tosta Costanza Confalonieri Bonnet, La Notte Rosa, dovrebbe essere il penultimo della serie scritta da Gino Vignali.
Un romanzo, un giallo per ogni stagione: dopo l’inverno de La chiave di tutto, è arrivata la primavera di Ci vuole orecchio, è arrivata l’estate con La notte rosa. Ci auguriamo che non sia il penultimo. Non ci vogliamo rassegnare all’idea che ne manchi solo più uno.
La scrittura di Vignali, attenta alle dinamiche contemporanee, ha una struttura spiritosa, lucida, acuta nel tradursi in sottile satira sociale. I suoi personaggi, già indimenticabili dal primo romanzo (La chiave di tutto), sono disegnati con descrizione giocose e mai prive di un senso estetico maturo.
Il titolo del romanzo prende il nome dal Capodanno estivo della Riviera che richiama in città migliaia di persone, nella prima sera poteva fare molti più danni. Quest’anno sembra essere meglio del solito, “solo” un po’ di feriti in una rissa, quattro ubriachi ripescati in mare, tre dispersi, … una gamma di idioti da manuale. Sembra. Perché nel giro di poco la giornata del vice questore Costanza Confalonieri Bonnet si trasformerà in un tour de force di ansia e corsa contro il tempo.
Giulia Ginevra Mancini, la fashion blogger più famosa d’Italia, fidanzata del campione di moto Gp Malcom «the Eagle» Piccinelli, gloria locale e nazionale, viene rapita.
Come se non bastasse, poco fuori città vengono ritrovati un’auto crivellata di colpi di kalashnikov e tre cadaveri.
Costanza Confalonieri Bonnet, insieme alla sua squadra, Orlando Seneca Appicciafuoco, Emerson Balducci e Cecilia Cortellesi, dormiranno poco, andranno avanti a bomboloni alla crema, seguendo tracce che li porteranno a svolte inaspettate.
Si legge tutto d’un fiato. E alla fine si vorrebbe ricominciare a leggerlo.
Restiamo in attesa dell’autunno, sperando di cuore che non sia l’ultimo capitolo.