Dopo essere riuscita a sfuggire, ma soprattutto sopravvivere a un marito violento, la vita per Sandra (Clare Dunne) e per le sue due bambine non è in discesa come previsto.
A partire dalla nuova casa, un appartamento vicino all’aeroporto, molto lontano dalla scuola, gli incontri con l’ex marito, cui il tribunale ha riconosciuto il diritto di vedere e stare con le figlie, i sussidi, i doppi lavori, la mancanza di soldi non danno tregua alla giovane donna.
Quando per caso legge e ascolta un video su internet dove un ingegnere “insegna” come costruirsi la propria casa, Sandra ci prova, per poi scoprire che non è facile. Ma grazie alla generosità di una persona per cui lavora e la gentilezza di uno sconosciuto, e all’aiuto di tante persone, riesce a mettere in piedi il suo sogno folle: quello di costruirsi da sola una casa.
Phyllida Lloyd, regista di Mamma Mia! e The Iron Lady, dirige una sceneggiatura scritta dall’attrice protagonista, l’irlandese Clare Dunne, anche autrice del soggetto ispirato alle vicende di una sua amica, che ha sviluppato insieme a Malcolm Campbell (Cosa ha fatto Richard).
Ci sono alcune atmosfere che ricordano Ken Loach in questo film intimo e maturo, empatico grazie soprattutto agli attori.
La Vita che Verrà è la storia del viaggio, dove non c’è arrivo, ma ci sono tante partenze, di una donna vittima di abusi, costruttrice per sé e le sue figlie di una nuova vita (casa), maceria dopo maceria.
Dal 17 giugno in Sala