Nora, protagonista di Casa di Bambola, è un personaggio molto attuale, nonostante il testo di Henrik Ibsen sia ormai diventato ad un tempo un classico della drammaturgia europea e un imprescindibile punto di riferimento per il tema della emacipazione della donna.
L’allestimento, andato in scena al Teatro di Mirano, nell’adattamento e per la regia di Roberto Valerio, si sviluppa in uno spazio scenografico composto essenzialmente da un divano, posto in posizione centrale, una libreria, una scrivania e qualche sedia, attorno ai quali si muovono i sei attori, come oscillando tra realtà e fantasia. Luci spente, un rumore di sottofondo di acqua che scorre e una canzone di Natale danno il via al dramma di una famiglia, i cui membri si ritrovano intrappolati in ruoli che sembrano essersi reciprocamente assegnati.
L’eccezionale Valentina Sperlì interpreta Nora Helmer, madre di tre figli e sposata da anni con l’avvocato Torvald Helmer, che la tratta alla stregua di un animale domestico: il paradosso iniziale risiede nell’apparente allegria e felicità della donna, che sembra voler soddisfare qualunque desiderio del marito. A mano a mano che il testo procede, emerge il disperato bisogno di libertà di Nora, causa però al contempo per lei anche di angoscia e smarrimento: ecco quindi “l’intreccio dialettico di una crisi, di una transazione, di un passaggio, di un percorso evolutivo”, che Ibsen sottolinea con forza in quest’opera. Nora è consapevole di aver vissuto un’intera vita come una bambola, trattata con superiorità e superficialità prima dal padre e poi dal marito, ma non possiede gli strumenti necessari per sfuggire da tale situazione e diventare un essere umano indipendente, cosciente e pienamente autonomo. L’incredibile presenza scenica e l’autoironia degli attori sul palco incantano per tutta la durata dello spettacolo, nonostante la crudezza e il realismo della trama, da cui emerge la falsificazione di una firma ad opera di Nora, commessa anni prima pur di ottenere i soldi per salvare il marito malato.
Non sono necessari effetti scenici stupefacenti grazie all’alternanza tra recitazione, ballo e movimenti coordinati dei personaggi, che tengono viva l’attenzione dello spettatore fino all’ultimo secondo. L’ambiguità delfinale, in cui Nora non sa se rimanere intrappolata nella sua stessa vita o se fuggire da tutto e da tutti, non permette di immaginare cosa ne sarà di lei, se non agli occhi diun pubblico contemporaneo che può forse “investire Casa di Bambola di un significato ultimo che non tradisce il testo originale, immaginando Nora come una donna che vive, pensa e agisce nel nostro tempo presente”. Applauditi calorosamente gli interpreti:Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Carlotta Viscovo, Massimo Grigò, Michele Nani,Debora Pino.
Lo spettacolo è prodotto dall’ Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale .