“Le alternative dell’amore” di Lorenzo Licalzi

Un amore (o forse due) tra i vigneti della Borgogna

L’ultimo romanzo di Licalzi parla d’amore e di guerra (ma soprattuto d’amore). Ambientato nella splendida Borgogna, terra del buon vino e delle vecchie osterie di paese, il libro racconta la storia di due coppie di innamorati, le cui vicende si intrecciano misteriosamente a settant’anni di distanza.

Le alternative dell’amore è un romanzo ben scritto, coinvolgente ed intrigante. I personaggi sono sfaccettati e imperfetti, in primis il protagonista Tristan Dubois, scrittore parigino attanagliato da un blocco creativo che gli impedisce la stesura del suo secondo romanzo. Tristan ama la buona cucina (ha trascorso un “formativo” periodo in Italia), girare con la sua adorata Bonneville per la campagna e, più di ogni altra cosa, Isabelle. Quello con Isabelle (dipinta, a dire il vero, un po’ superficialmente) è un amore sofferto e vacillante, proprio a causa dello stesso Tristan, che ha una predisposizione rimarchevole per il tradimento.

La storia dei due innamorati (ma lo saranno ancora?) si intreccia con quella di un’altra coppia formata dall’ufficiale nazista Wilfred Baumann e dalla giovane Constance. La ragazza è francesce e lavora come domestica per i tedeschi che hanno invaso la sua patria, ordinando anche spedizioni punitive contro gli abitanti del villaggio. Nonostante ciò, i due si innamorano disperatamente l’uno dell’altra. Destinati ad essere nemici, ad odiarsi, nulla possono contro un sentimento che è più forte di tutto, anche della volontà.

Tristan incontra un Wilfred Baumann ormai anziano e straziato dai ricordi. Ma il vecchio è lacerato, soprattutto, da un mistero: lui e Constance sarebbero dovuti scappare insieme ma la ragazza non si presentò mai all’appuntamento. Ormai vicino alla fine dei suoi giorni, Wilfred vuole scoprire cosa sia accaduto la notte della fuga. Lo aiuteranno Tristan e Isabelle, insieme a un paio di adorabili collaboratori: una terza coppia, formata dalla spigliata Camille e dal pratico, razionale consorte Marcel. Questi si, due coniugi ben assortiti e felici, che non hanno nulla da invidiare ai protagonisti della storia.

Una lettura a tratti un po’ prevedibile ma piacevole e incalzante. Siamo lontani dall’umorismo travolgente del best seller Il privilegio di essere un guru, eppure le pagine si sfogliano veloci e, giunti all’ultima, regalano una certa voglia di inforcare una moto e partire per la Borgogna. Mangiare un boeuf bourguignon, bersi un bicchiere di Pinot; il tutto, preferibilmente, con la persona che si ama.

Lorenzo Licalzi, Le alternative dell’amore, Rizzoli, 2019, pp. 315, 18,00 euro.

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