Don Giuseppe, prete missionario per anni in Africa e ora a Roma in crisi religiosa, chiede al vescovo di essere trasferito a Napoli, città Natale. Deciso, risoluto, si troverà a sostituire Don Antonio, popolare ma incline ai compromessi, comportati da una situazione complessa come quella napoletana.

Da una parte Don Giuseppe, pronto a farsi portavoce di una fede che è soprattutto onestà. Dall’altro Don Antonio, ingenuo (o forse no) complice in un tessuto che evidentemente trova troppo intricato per essere messo in discussione. Un’eterna battaglia tra coraggio e paura, in cui la luce della fede appare fioca e a intermittenza. O potremmo dire una battaglia tra fede e Chiesa: fede rappresentata da Don Giuseppe, uomo comune con un comune senso della morale; e Chiesa impersonata da Don Antonio, pronta a chiudere un occhio quando serve a non ferire se stessa. In un eterno equilibrio.