Casey Affleck interpreta, scrive e dirige una storia toccante che brilla grazie all’interpretazione sua e della bravissima Anna Pniowsky.

La struttura del film non è originale: un futuro dispotico dove la sopravvivenza dell’umanità è a rischio e un padre e un figlio lottano e fuggono dall’oblio per resistere,… lo abbiamo già visto in The Road, I figli degli uomini, A Quiet Place, Senza lasciare traccia

Quindi cosa rende questo film meritevole o diverso rispetto agli altri?
La delicatezza e la malinconia.
Casey Affleck affronta un tema, o aggettivo, se vogliamo quasi trito, (futuro) dispotico, e lo elabora in una storia artigianale, che scolpisce con l’amore di un padre, con la curiosità di una preadolescente, con la fiaba della speranza e con la crudeltà del mondo.

Affleck interpreta “Papà”, un genitore che vorrebbe proteggere a tutti i costi la figlia; Anna Pniowsky (al suo debutto) è Reg, una undicenne curiosa che vorrebbe difendersi e imparare da sola.

A seguito di una pestilenza che ha ucciso quasi tutte le femmine del mondo, questo padre e questa figlia cercano di sopravvivere nelle città del Midwest americano, nascondendosi nei boschi, lontano dal pericolo degli uomini. Per proteggere la sua reg dallo squilibrio del mondo, dove è quasi impossibile capire chi sono i buoni e chi i cattivi, il padre la traveste da ragazzino, tenendola lontana da quel che resta delle città. Sono quasi dieci anni che conducono una vita ai limiti del primitivo. Lui mostra alla ragazzina come sopravvivere mangiando solo i frutti della terra, le insegna l’etica e la storia, esercita la sua memoria e le dà lezioni sulla moralità – cercando di onorare sempre e rafforzare la giovane donna che sta diventando e ricordandole quanto la sua mamma (Elisabeth Moss) la adorasse, prima di dormire le racconta storie incredibili, fiabe, spesso mescolando realtà e finzione.

Ma poi un incontro casuale mina tutte quelle precauzioni che il papà e Rag avevano preso, mettendo a rischio il rifugio che si erano creati.

Come può un genitore capire che non può proteggere sua figlia da ogni pericolo del mondo, ma che il suo compito è prepararla a proteggere se stessa? Come può un genitore avere il coraggio di lasciar andare la propria figlia quando il pericolo è così costante e orribile? Sono le domande che si pone il regista/sceneggiatore passo dopo questo in questo dramma asciutto e lucido.

Girato nella regione della Valle dell’Okanaga nella Columbia Britannica, è un horror che non vuole esserlo, un film che usa il genere per parlare di fiducia e amore.
Il titolo è tratto da una frase pronunciata da una madre a un figlio nell’opera teatrale di Euripide, Andromaca. Conserva del mito della tragedia l’atmosfera inquietante di terrore silenzioso sulla speranza di sopravvivere.

Light of my life ha la capacità di non lasciare indifferenti.

 

 

Titolo originale: Light of My Life
Nazione: U.S.A.
Anno: 2019
Genere: Drammatico
Durata: 119′
Regia: Casey Affleck
Cast: Casey Affleck, Tom Bower, Timothy Webber, Anna Pniowsky, Kory Grim, Lloyd Cunningham, Patrick Keating, Monk Serrell Freed, Tommy Clarke, Sydnee Parker Anderson
Produzione: Black Bear Pictures, Sea Change Media
Distribuzione: Notorious Pictures
Data di uscita: 21 Novembre 2019 (cinema)