Nella psicoanalisi, la censura onirica è quella funzione psichica che impedisce ai desideri inconsci l’accesso diretto alla coscienza. Un meccanismo di controllo messo in atto dall’Io e dal Super Io nei confronti di ricordi, idee, impulsi della sfera inconscia che costringe il sogno a camuffarsi attraverso strategie di travestimento e rappresentazioni simboliche.
Come nel mondo del sogno anche in quello dell’artista avviene un cortocircuito fondamentale, lo stesso che va a generare la costrizione simbolica identificabile nelle opere che egli stesso crea. Il metallo, materiale che nella sua produzione è secondo solo al vetro, come il super-io della mente, costringe la naturale espansione e determinazione del vetro nello spazio, agendo da censore. In questo senso, il vetro, archetipo di tutto ciò che è puro ed essenziale, diventa la rappresentazione del sé dell’artista, la reale espressione di quei desideri, impulsi ed emotività, che nel sogno privo di censure si manifestano senza travestimenti e simbolismi indecifrabili.
Un’azione catartica non diversa da quella che ogni moto d’animo nella storia è andato a ricercare nell’arte, ma che diventa estremamente personale dal momento che l’artista in questione, dall’età di 10 anni non ha più avuto alcun ricordo dei sogni che animano le sue notti.
Questo, il motivo che induce Lorenzo Passi a costruire una macchina per i sogni, un baldacchino meccanico che sia in grado di traghettare la nostra coscienza in quella fase che in psicologia viene chiamata R.E.M., durante la quale la nostra attività cerebrale è in piena produzione onirica, mentre il nostro corpo è paralizzato.
La mostra “I built a canopy for dreams” si sviluppa quindi per fasi, come accade nella discesa della mente nel sonno, a partire dalla prima stanza in cui tutto l’archivio di immagini e ricordi si compone in modo caotico e frammentato nello spazio, per poi assumere nel secondo passaggio quelle forme del rigore che si erigono
verticalmente ricordando l’architettura di una città industriale, in cui il racconto della nostra esistenza e di ciò che siamo è determinato da convenzioni, ideali e stereotipi del nostro tempo, in cui la ragione è impegnata a definire ciò che è giusto e censurare le sfumature più “inaccettabili” che ci compongono.
Se è vero che il vetro è un materiale che può arrivare come il cristallo ad emulare la perfezione più pura, è vero allo stesso modo che anche la più piccola irregolarità, la più minuta bolla d’aria, va a stagliarsi rumorosamente sulla superficie liscia e trasparente, trasformando l’opera in errore, il giusto in sbagliato, il bello in brutto.
È solo nell’ultima stanza, quella del sogno privo del controllo e che non conosce la differenza tra queste definizioni, che il nostro “Sè” è libero di manifestare tutte le sue irregolarità e di liberarsi dalla deformante tensione al bello e al giusto. È separata dalle altre in quanto richiede un salto insieme fisico e psicologico ed è proprio li che ci aspetta il baldacchino, che come un grande cervello in piena attività onirica sta producendo suoni, immagini e frequenze, le stesse che compaiono durante la meditazione, l’ipnosi, l’intuizione e l’ispirazione creativa.
L’artista del vetro Lorenzo Passi si confronta, in questa sua mostra personale ospitata da Spiazzi, con quella dimensione inconscia che ognuno di noi scopre personalmente attraverso il sogno, ma che ha a che fare allo stesso modo con una conflittualità sociale, che porta inevitabilmente lo sguardo dell’osservatore ad un livello collettivo, molto più ampio, invitandolo a porsi nei confronti delle opere attraverso più livelli di lettura, perché si creino interpretazioni a partire dal vissuto individuale e dai ricordi del singolo.
Si tratta di un lavoro inedito, costituito da opere che si differenziano tra loro in sculture e installazioni sonore, risultato del lavoro che da anni Lorenzo Passi sta svolgendo nell’evoluzione della sua poetica.
L’opera Canopy in vetro e struttura di metallo saldato è stata realizzata con il contributo tecnico del sound designer Stefano Delle Monache. Per la realizzazione delle opere in vetro: assistenza alla lavorazione a caldo di Andrea Zanetti, Renzo Zanetti. Molatura del vetro Ivan Salso.
Lorenzo Passi. I built a canopy for dreams
Dal 03 marzo 2017 al 19 marzo 2017
Associazione Culturale Spiazzi – Castello 3865, Venezia
Mostra a cura di Giovanna Maroccolo
Info: infospiazzi@gmail.com
www.infospiazzi.blogspot.it
Mostra visitabile da lunedì a venerdì – dalle 16:00 alle 20:00
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